venerdì 28 marzo 2014

...E CHI SI RICI, PEPPI?

Dopo il grande successo della foto di Obama di ieri, dovevo
trovarne una che rappresentasse il personaggio odierno in modo
che il parallelo reggesse, data la differenza sia di colore che di
avvenenza.. La metafora è la stessa: per fare quello che ha fatto,
e soprattutto come lo ha fatto, in anni di governo prima cittadino
e poi regionale, bisogna proprio avere la faccia come il culo.
 
Noi lo sapevamo già, che il Nuovo Centrodestra era uguale a quello vecchio. Peggio, noi sapevamo già che il buon Peppe era colpevole anche quando era innocente. Perché un conto è la responsabilità penale e un conto è quella politica, e per quest'ultima non c'è bisogno di nessun tribunale esterno, basta quello interno di ciascuno di noi. Chi ce l'ha...
E' facile titolare oggi contro Scopelliti, bisognava farlo in diretta, mentre forte di maggioranze bulgare demoliva la primavera reggina e dirottava l'immensa mole di liquidità in fin dei conti da essa originata in quel sottobosco al confine (e talvolta oltre, con un piede o due) con l'illegalità che costituisce purtroppo parte fondamentale di quell'anima reggina che sta all'anima italica come il succo d'arancia concentrato alle aranciate in bibita. Bisognava studiarselo, il fenomeno per cui una popolazione avvezza da millenni a ogni sorta di vessazione, riesce a stretto giro prima a coagularsi attorno a una figura di redenzione collettiva, e morto tragicamente lui, come di nuovo preda del fatalismo atavico ("non c'è furtuna p'i riggitani"), subito dopo attorno al suo esatto contrario, un campione di "chi si rici" e "tutt'a postu", gli sport nazionali del nostro Sud, meravigliosamente rappresentati dal Totò parcheggiatore abusivo del filmato in fondo: eccellenza, dal momento che non può sistemare la categoria, sistemi almeno me e gli altri 499 si arrangeranno, pazienza.
Si, dev'essere proprio questa la sindrome: incapaci di pensare socialmente, ci riusciamo solo dietro a una figura carismatica per il tempo in cui essa riesce a mantenere credibile la sua promessa di salvezza per tutti, e non appena questo fragile equilibrio inevitabilmente per una ragione o per l'altra crolla tentiamo almeno una situazione in cui possiamo salvare noi stessi. Se non guariamo da questa malattia, nessuna stagione miracolosa sarà mai decisiva. Nemmeno un'affermazione plebiscitaria di Grillo, a meno che non abbia il tempo di sedimentare il cambiamento radicale nella selezione della classe politica e anzi di concezione etica e durata del "servizio civile in politica" che è il punto fondamentale del progetto a 5 stelle.
Immaginate infatti una ritrovata sovranità monetaria in mano non dico a Berlusconi (non credo possa mai tornare premier, ormai), ma a uno dei tanti scopellitini che infestano il Paese. Per ogni 100 lire o eurosud o comecavololavoletechiamarequestamoneta necessarie a far girare 'a nicula (i soldi: è neutro plurale in -a come in latino, bellissimo...!), ne stamperebbero altre 100 per inguattarsele, da un lato vanificando gli effetti del moltiplicatore keynesiano a saldo zero per l'erario (funziona solo per redditi bassi diffusi ed emersi) e dall'altro innescando una pericolosa spirale inflattiva con spread a rincorrere e conseguente peggioramento del deficit via spesa per interessi. Un sottobosco talmente virulento che riesce persino a prosperare mentre le cime, con grande copertura della Stampa, sono sottoposte a potatura: basta leggere bene la tanto pompata abolizione renziana delle province...
Niente, la cura può essere solo drastica. Finché la politica sarà un modo di fare carriera e soldi, sarà una delle strade preferite da chi ha quegli obiettivi e nessuno scrupolo. Se proprio non si può passare al sorteggio, bisogna imporre che chiunque voglia fare politica possa farlo al massimo per dieci anni, e prima e dopo venga sottoposta a una TAC patrimoniale totalmente trasparente. Non ci stai? Hai tutto il diritto alla tua privacy, ma sei ineleggibile. E alla fine se hai un euro in più hai l'onere della prova invertito a tuo danno: o dimostri che lo hai ottenuto indipendentemente dalla tua attività politica, o lo ridai con sanzioni e interessi.
Scommettiamo che si sarebbero molte meno "vocazioni"? Certo, non mancherebbero altre strade per procurarsi sei anni di carcere, per chi proprio se li vuole andare a cercare.... In fondo, se ha ragione Marx e ogni accumulazione originaria di capitale nasconde un crimine, non c'è poi tutta sta differenza tra la 'Ndrangheta SpA e un'altra qualsiasi multinazionale: ognuno si arrangia come può, e in ogni caso non è facile primeggiare, specie partendo da situazioni di svantaggio...

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