lunedì 31 marzo 2014

JAMBES COURTES

Tradurre un'espressione idiomatica è sempre difficile, per cui se voglio far capire a un francese che le bugie hanno le gambe corte devo dirgli che "non vanno lontano" (ne vont pas loin). Ma siccome non credo proprio di avere lettori francesi, titolo proprio "gambe corte" questo pezzo sulla sacrosanta batosta rimediata dai socialisti in Francia.
Non avendo remore a rimarcare quando prendo cantonate, posso tranquillamente ricordare quando invece un po' ci piglio: in questo pezzo su Hollande, infatti, c'era si tanta speranza che si trattasse di una svolta vera capace quindi di propagarsi all'intera Unione, ma anche molto scetticismo sul fatto che potesse, e anzi che volesse, mantenere le promesse. Oggi conta poco stabilire se non voleva o non poteva, conta tanto invece registrare che se uno vince clamorosamente al grido di attaccherò i potentati finanziari sottintendendo denuncerò il Fiscal compact, e poi non fa nulla per deviare il corso della politica economica e monetaria del proprio Paese (e quindi dell'Europa, trattandosi della Francia) dal solco dell'ortodossia neoliberista, poi prendere una tranvata alle elezioni è il minimo che gli possa capitare.
Capite bene, amici miei, che quello che non sono stati capace di (o non hanno voluto) fare i socialisti in Francia non può fare (ammesso che lo voglia) la vostra listarella Tsipras? Si tratta dell'ennesima accozzaglia di anime belle che non ha il coraggio, o la voglia, di scagliarsi come dovrebbe contro l'Unione Europea perché in fondo pensa che sia emendabile, o peggio perché ha il mandato di intercettare quella quota della marea di scontenti che si reputano troppo "de sinistra" per votare i "populisti". Insomma, una trappola, come già fu Sel in Italia l'anno scorso: senza  il suo accordo di coalizione col PD, subito sconfessato dopo il voto per fingere di fare opposizione, avremmo avuto zero deputati vendoliani (e nessuna presidentessa del pisello a Montecitorio) e il premio di maggioranza a Grillo, e oggi staremmo vivendo ben altra stagione politica che questa pagliacciata autoritaria hon la hannuccia horta.
I francesi lo hanno capito. Non è che si siano trasformati tutti in pericolosi fascisti xenofobi, no: è che da loro non c'è Grillo, e c'è invece la Le Pen che è evidentemente riuscita a mondare il proprio partito dai peggiori fardelli paterni, e buon per loro che queste erano solo elezioni amministrative. Anche in Italia l'anno scorso non ci eravamo trasformati tutti in pericolosi qualunquisti, è che avevamo capito che c'era solo un'alternativa all'andazzo cui tutti gli altri ci condannavano. Oggi, nonostante un anno e passa di fuoco concentrico di tutto l'apparato massmediatico, col fuoco in appoggio su Internet e i social network di ancora troppi persistenti illusi di sinistra e molti bimbiminkia affascinati dal finto giovanotto fiorentino, siamo ancora quasi tutti qua, convinti che le prossime elezioni europee possono essere uno spartiacque.
Se si registrerà una forte affermazione di tutte quelle forze che davvero hanno l'intenzione di mettere questo sistema monetario con le spalle al muro ("o si cambia o ce ne andiamo"), avremo ancora qualche speranza (non la certezza, perché il potentato finanziario ha sede transcontinentale e potenza di fuoco pazzesca, ma almeno potremo provarci) di rimettere la piena occupazione al centro degli obiettivi economici dell'Europa o se no dei singoli Paesi che lo vorranno, con la politica monetaria a fare da variabile dipendente rispetto a questo obiettivo, qualunque sia la moneta da usare. Altrimenti, saremo bestie da macello nelle mani di chi ha palesemente l'intenzione di impoverirci tutti, e usa la propaganda per buttarci fumo negli occhi e tardare la nostra reazione. E "da sinistra" tutto ciò gli viene meglio...

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno