Puzo docet: c'è un sogno di rispettabilità in ogni progetto mafioso. E forse un progetto mafioso dietro ogni storia di successo rispettabile... |
Beh, intanto perché bastian contrario ci si nasce, e quando l'informazione ufficiale è un coro di TVBMLF (tutto va bene madama la francesa), e con Renzi le cose da questo punto di vista sono molto peggio di quando c'era Berlusconi (e dire che pensavamo fosse impossibile!), fare da eco alle voci contrastanti, ragionandoci su ed esponendo i risultati di questo ragionamento, ecco, uno lo sente come un dovere civico, per quanto consapevole della assoluta marginalità della propria voce e quindi della quasi inutilità della cosa. E poi c'è il fatto che finché uno non ha discendenti può anche pensare "beh, ho 52 anni, un posto di lavoro stabile per cui posso pagare un mutuo la rata della macchina e con molta fatica fare una vita agiata, relativamente se è vero che arrivo a fatica a fine mese ma hobbies compresi" e fregarsene se tutto questo sta per finire perché sta per finire anche la sua parabola di vita e forse farà a tempo a chiuderla senza vedere il dopo; ma quando hai una figlia piccola il dolore di stargli consegnando un mondo peggiore di quello che hanno consegnato a te, sia dal punto di vista concreto che ancora di più da quello delle speranze, quel dolore non ti abbandona mai, e può benissimo spingerti, a seconda di come sei fatto, o ad accaparrare senza scrupolo di commettere ogni tipo di irregolarità e reato tutte le risorse possibili di modo che lei possa essere tra i pochi che scamperanno al destino di impoverimento generale che hai capito ci stanno preparando, o a urlare quest'ultima rivelazione ai sordi e agli ottusi che ancora credono alla narrazione ufficiale e sguazzano contenti nell'acqua sempre più calda inconsapevoli di stare per fare la fine della rana bollita. E se leggete un blog sapete già di queste due strade quale abbia dovuto imboccare, perché alla propria natura non si comanda e per delinquere bisogna esserci tagliati se no ti beccano subito, il suo estensore.
Tra gli ultimi evidenti segnali di questa strategia di azzeramento della classe media, peraltro in dirittura d'arrivo, ci sono le recentissime disposizioni contro la sanità pubblica. Ovviamente, ve l'hanno messa come al solito: spesa da razionalizzare, sprechi da tagliare, e intanto però c'è la Ripresa in vista (si come no, specialmente al Sud!), l'occupazione grazie al jobs act sta risalendo (ah si? che occupazione?), eccetera tvbmlf. E voi, specialmente se di salute state ancora benino, meglio ancora se avete ancora la possibilità di farvi quella analisi a pagamento o avete ancora quell'amico in grado di farvi saltare la fila all'ASL, come al solito non vi ponete il problema dall'unico punto di vista giusto: quello collettivo, in prospettiva futura. Dal quale quest'ultimo provvedimento non è che l'ennesimo tassello di un progetto per cui chi ha soldi si cura, e se vuole previene, chi non ce li ha si attacca al caz... ehm, resta in balia di una sanità pubblica sempre più abbandonata e limitata ad una precaria gestione delle emergenze senza alcun riguardo alla prevenzione (e il bello è che per anni ci hanno sfracassato le palle col fatto che alla fin fine spendere in prevenzione fa risparmiare, o questo vale solo per farci comprare la macchina nuova perché ha diciotto airbag e digerire gli investimenti in tutor autovelox e compagnia bella?).
Poi, se a difendere la sanità pubblica, come pure la scuola pubblica e in definitiva tutta la classe media e il sistema di Welfare State che l'ha creata e sostenuta è rimasto solo Grillo, se tu passi con lui sei qualunquista...
No, non sono qualunquista. E' solo che:
- pretendo che le favole che mi avete raccontato su quella cosa che chiamate Democrazia, che comporta che io tramite il mio voto cerco di mandare al governo chi si occupi di fare le cose che vorrei io, si ritorcano contro di voi;
- ho capito che il Vero Potere Mondiale, che poi non è nemmeno un grande vecchio o una cricca di innominabili ma semplicemente un sistema lasciato a funzionare senza più governance, ha deciso che a parte una piccolissima minoranza di fortunati e una piccola cerchia di vassalli tutti gli altri sul pianeta debbano livellarsi attorno, cioè chi se ne frega se anche fosse sotto, alla sussistenza;
- ho capito che politici e giornalisti non sono che disperati che si affollano e sgomitano per far parte di quella piccola cerchia, facendo a gara a chi meglio esegue il compito di raccontare palle agli altri;
- allora, io finché me ne lasciano la possibilità (e lo fanno solo, e finché, gli serve per sostenere la loro narrazione) voto, e voto per gli unici che si oppongono a questo disegno. Quindi all'Euro, che ne è uno strumento. Voto per chi mi promette una moneta sovrana emessa da uno Stato sovrano nella quantità che serve a garantire una vita dignitosa a tutti i miei concittadini, e speranze ai nostri figli. Non un soldo di meno, ma neanche uno di più: infatti, voto per chi mi promette anche di cambiare completamente il sistema di selezione della classe politica, di modo non solo da minimizzarne i costi ma soprattutto da estirpare dal senso comune la speranza stessa di potercela fare entrando in, o trattando con, quella cricca. Perché...
- so che nessuna sovranità monetaria funziona in assenza di meccanismi atti a limitare a un livello organico la corruzione.
Ma allora che vuoi? mi si potrebbe chiedere a questo punto. Niente, è che non ci sto. Ho avuto accesso, come è stato è stato, a quei valori e a quel livello di vita e pretendo di mantenerlo e di poterlo trasmettere ai figli. Non solo, ma credo fermamente che è solo così che si può sperare di estenderlo gradatamente al resto dell'umanità: preservandolo dove lo si è raggiunto. Magari limando gli eccessi: non c'è problema (non ho fatto la guerra, ma ero adolescente all'altra austerity, quella vintage: avevo un paio di jeans per tutto l'anno e con un giaccone ci ho fatto tutto il liceo), basta che me la costruite abbastanza robusta la macchina me la tengo 25 anni, vacanze all'estero ne ho sempre fatte poche (e nei paesi poveri nessuna, mi vergognavo) e rinuncio volentieri, ho sempre odiato seguire la moda e buttare alcunchè di integro e funzionante o riparabile, insomma ok a un po' di decrescita (non direi felice) consapevole e soprattutto condivisa. Ma senza rinunciare al diritto di avere il tempo per curare il corpo e la mente, quindi a un tempo di lavoro che me lo lasci, e a tutto ciò che ne deriva: capacità di coltivare un proprio sistema di valori in primis (che è poi la prima cosa che si perde quando si è schiavi, finendo vittima di chi - religioni in testa - te li vende preconfezionati sfruttando il fatto che si tratta di un bisogno umano incomprimibile). Perché è questo che è in ballo, ragazzi: la libertà, dal bisogno e di pensiero.
All'inizio ho creduto che l'Europa unita fosse un luogo più idoneo, per dimensioni e rettitudine media, dell'Italia, per tentare questo esperimento di salvaguardia valoriale. Mi sono reso conto che invece era un progetto nato appositamente per lo scopo opposto: facilitare la diluizione dei popoli europei nel neoproletariato unico mondiale, indurli a colpi di crisi e di austerity a mollare gradatamente i "privilegi". Va da se che così si comprende benissimo come e perché è stato fatto scoppiare il bubbone immigrazione. Allora non resta che affidarsi al vecchio Stato-Nazione, ma per l'Italia non basta: necessita anche che sia rinnovato al midollo. Occorre ridurre al minimo la corruzione e il malaffare, anche "legalizzando la mafia" se serve (qui Barnard, ma già diceva Marx che ogni accumulazione primaria di capitale è delinquenziale e violenta, ma se i figli e i nipoti ci sanno fare, degli affari puliti che svolgono facendo girare l'economia nessuno ricorderà mai di che sangue sono sporche le fondamenta), e uscendo dall'Euro (ora lo dice anche Gallino su Micromega: che si stia muovendo qualcosa?) stampare tutti i soldi che servono a che tutti abbiano una vita materialmente e spiritualmente dignitosa, usando le bellezze dei luoghi e il patrimonio storico per sopperire dragando risorse altrui alla mancanza di materie prime, giustificando così uno stato di eccezione che costituisca un faro per l'umanità. Non è colpa mia se questo è il programma di Grillo. Non è una coincidenza, è che è l'unica cosa logica che si può tentare di fare, l'unica alternativa alla resa al progetto reazionario del capitalismo delle multinazionali. E pare che pian piano gli italiani lo stiano capendo. Negli altri partiti, in tutti, c'è solo gente cui interessa solo farsi (al) meglio i propri affari (più o meno loschi e/o occulti) o quantomeno "svoltare". Come Vendola, che ha fatto dell'identità ideologica e (omo)sessuale un pass per raggiungere una pensione anticipata e ricca senza aver mai lavorato.
Non la predico perchè decenni di delusioni ti venano necessariamente di scetticismo e perchè no scaramanzia. Ma potrebbe arrivare la resa dei conti, e allora bisogna sapersi schierare dalla parte giusta, per non avere rimorsi coi propri posteri...
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