giovedì 31 maggio 2018

DEMOCRAZIA SOTTO TUTELA?

Questo Bagnai lo scriveva nel 2012, e ce lo ricorda oggi...
Al momento che scrivo ancora non sappiamo se ci hanno definitivamente sancito che non siamo in democrazia imponendoci l'ennesimo governo fantoccio di Bruxelles oppure se avremo finalmente il governo gialloverde anche se in versione light per non allarmare troppo i pupari. E' dalle elezioni che scrivo poco di politica per via del quadro troppo mutevole per le possibilità di aggiornamenti di un sito amatoriale, ma la questione Mattarella impone un commento a se stante a prescindere dagli sviluppi successivi, per cui ci provo.
Il nocciolo non è se sia o meno legittimo che un PdR rifiuti di nominare un ministro (in passato è stato fatto, anche se mai con la conseguenza di impedire il varo di un governo), è per le motivazioni che ha ritenuto di usare (della serie, era meglio per lui se taceva): tutelare i risparmi degli italiani e non accettare al MEF chi abbia posizioni critiche verso l'Euro. Due questioni eminentemente politiche che pertanto esulano dalle prerogative di chi sarebbe il garante della Costituzione che ancora assegna la sovranità al popolo e quindi se il popolo vota chi è critico verso l'Euro e con ciò mette a rischio i propri risparmi sono cavoli suoi, il Presidente non è nostro papà che ci deve proteggere anche da noi stessi se serve.
E' una obiezione talmente logica che il PdR, non sappiamo se imbeccato o meno ma ciò è ininfluente, l'ha fatta subito propria precisando che per mettere in discussione l'Euro bisogna semmai presentarsi chiaramente agli elettori con questo programma così poi è chiaro quale è la loro volontà in merito. E ha convocato un falciatore professionista a varare un governo "balneare" per portarci al voto al più presto. Peccato che i sondaggi dicano (e anche questo è appena logico, può arrivarci chiunque) che l'esito di elezioni impostate a mo' di una sorta di referendum sull'Euro sarebbe largamente scontato, a meno di far passare abbastanza tempo e fare succedere abbastanza cose da terrorizzare completamente tutti (e in Italia purtroppo di queste cose siamo tristemente esperti...). E che lo spread può essere si innescato o disinnescato da atti mirati, ma coi mercati completamente governati dai computer di tutto il mondo in tempo reale non può essere manipolato, per cui è continuato a crescere anche con Cottarelli a bordo campo per scaldarsi e quindi il mister lo ha fatto di nuovo accomodare in panchina. Ma dello spread parliamo dopo.
E' il momento, infatti, di entrare nel merito della questione che ha innescato il problema. E' giusto o sbagliato mettere in discussione l'Eurozona? e soprattutto, visto che parliamo di Savona, è sensato o insensato avere un piano B in caso l'UE non ascolti le istanze di un Paese che di essa è socio fondatore nonché terza entità, ma anche in caso che questa UE collassi di suo, cosa sempre più probabile (nel qual caso, si fanno male tutti, ma chi non ha pronto un piano B di più - e infatti i tedeschi ce l'hanno eccome)? In altre parole, dopo aver sancito che anche se fosse una pessima idea, se l'uscita dall'Euro è volontà degli italiani un Presidente che si oppone può al massimo, se non intende piegarsi al volere del suo popolo, dimettersi, andiamo a discutere tale idea nel merito.
Il grafico è tratto da questo illuminante articolo di Gawronski
Per prima cosa occorre demolire la montagna di falsità che hanno già cominciato a recitare a reti unificate, una vera e propria campagna di disinformazione secondo la quale il debito pubblico ci impedirebbe di uscire dall'Euro pena sfaceli a non finire. E cominciamo dai risparmi degli italiani, guardate la curva: sono aumentati o diminuiti da quando c'è l'Euro?  Si, hanno retto nei primi anni, ma non c'era la crisi. E sono proprio le risposte monetariste alla crisi, pro-cicliche anziché miranti a salvaguardare il più possibile i più deboli, la vera dimostrazione della totale inadeguatezza del sistema eurocentrico, e la vera causa di tutti i nostri mali. Rispondere a una crisi di domanda interna imponendo tagli è come fare un salasso a un anemico: muore. Ma l'area Euro non è fatta tutta di anemici, anzi: averla varata per come è stato fatto, con le parità che abbiamo avuto, è stato come una enorme trasfusione verso Germania e satelliti, che da allora esportano a gogò (anche ben oltre i parametri concessi, ma si sa quelli valgono solo quando conviene a loro), per cui a loro i salassi sono salutari e allora si fanno a tutti e pazienza per le vittime. La "realtà vera" è questa: l'Euro nasce come arma per impoverirci, ed è stata finora molto efficace, i risparmi degli italiani sono solo una delle dimensioni colpite, e il debito pubblico con lo spread non c'entra nulla perché questo è un parametro quasi automatico della credibilità di un debitore e uno Stato sovrano ha molti modi per farsela (se no il Giappone col debito che ha avrebbe lo spread alle stelle e non tutt'altro). A fabbricare le "false realtà" sono quindi professionisti pagati dai vincitori di questa guerra europea sotto mentite spoglie, a propagarle sono i politici a libro paga e i giornalisti schiavizzati al punto che se fanno altrimenti devono cambiare mestiere. La cosa che fa più rabbia è, però, che ci siano ancora persone comuni che, vittime della loro ingenua adesione a una collocazione ideologia che ormai è solo facciata, peraltro edificata a loro uso e consumo, fanno eco gratis sui social a questa cagnara di bugie. E magari si sentono pure di sinistra, nel farlo...
Allora occorre essere duri. Io pure sono di sinistra, dall'adolescenza. Ma oggi chiunque abbia a cuore il futuro dell'Italia deve capire che il No all'Euro non è di destra o di sinistra. E' un presupposto per poter ricominciare a dividersi su quale politica economica intraprendere e in che direzione incanalarne l'azione, cioè per poter tornare ad essere di destra e di sinistra per davvero. L'Unione Europea, come dice Diego Fusaro,  è
"...un progetto nato per volere della classe dominante turbocapitalistica per massacrare le classi lavoratrici d’Europa e per riplebeizzare il vecchio continente, azzerando ogni conquista sociale e imponendo la volontà sovrana dei Mercati."
Nessuna politica di nessun colore è possibile al suo interno. E nessuna delle favole sulla gestione del debito e dei conti pubblici che vi raccontano da trent'anni è vera. E' vero il contrario. La prova regina? Siamo in avanzo primario, cioè lo Stato incassa dai suoi cittadini più di quanto dia loro, al netto della spesa per interessi, dal 1992 praticamente senza soluzione di continuità, eppure il debito pubblico ha continuato ad aumentare. Mentre gli italiani stanno sempre peggio. Senza sovranità monetaria, e senza un esercizio eticamente ineccepibile di tale sovranità, nessun sacrificio sarà sufficiente a salvarci. Siamo sotto uno strozzino, dobbiamo liberarcene. Se una volta eravamo scialacquoni, forse, oggi ormai il vizio del gioco ce lo siamo tolti da 26 anni, e con esso tutto il superfluo, molti oramai anche il necessario, e non basta. Non basta perché NON PUÒ, bastare. L'austerità oltre un certo limite, la spending review dopo decenni di buchi nella cintura, sono ricette sbagliate, che uccidono il paziente, come - ripeto - un salasso a un anemico. Volete morire? Restiamo nell'Euro. Questo dev'essere detto senza più equivoci - capito Di Maio? - approfittando di ogni spazio ti lasciano e cercando di crearsene altri di propri, possibilmente generalisti. Perché dall'altra parte reciteranno a reti unificate il mantra del vincolo esterno e del pareggio di bilancio (tra l'altro, messo nottetempo in Costituzione con la complicità di Salvini: da non dimenticare...). Fino ad erodere il vostro possibile trionfo. Dovete spiegare alla gente con chiarezza che il vostro programma, dal reddito di cittadinanza all'acqua pubblica alla Rete come diritto fondamentale al sostegno alle piccole e medie imprese al recupero del territorio e dell'immenso patrimonio edilizio e culturale eccetera, NON E' ATTUABILE se non disponendo della leva monetaria. Che può anche restare in mano a Bruxelles, ma per farci quello che chiedono gli Stati membri (in altre parole, cambiando i Trattati). O se no salta tutto. E poi i mercati vediamo cosa fanno, se attaccano o premiano chi ha coraggio di investire sull'economia reale rilanciandola massicciamente.
Questo ha detto il famigerato Savona, questa è la posizione di Bagnai e Borghi economisti di sinistra eletti nella Lega, questo quello che recita il programma a 5 stelle anche se il cauteloso Di Maio fischietta: siamo fondamentali per l'Europa, senza di noi l'Unione crolla, il piano A è andare a Bruxelles e fare pesare tutto ciò, chiedendo una riforma dei trattati che doti l'Unione di una vera banca centrale tipo USA o Giappone, a cui chiedere le risorse che servono per i bisogni della popolazione. Può farlo, sono anni che Draghi lo fa per le banche, a miliardi, senza che uno zero virgola di benefici si sia visto per i cittadini. Se a Bruxelles rispondono picche (e lo faranno perché non è mai stato un loro obiettivo guardare ai bisogni di tutti gli europei, la UE è nata per essere uno strumento di dominio di una parte dell'Europa su un'altra, altrimenti ad esempio la parità lira/euro sarebbe stata fissata a 1000 non quasi a 2000) allora si attua il piano B (ecco che quindi bisogna avercelo eccome), e lo si fa "nottetempo" perché nella storia dell'umanità queste cose si sono fatte sempre all'improvviso e negando fino al momento prima, per non dare tempo agli speculatori di agire. Il governo era pronto, lo spread era a cuccia, ora sapete anche chi è il responsabile della sua crescita: proprio chi dice di volerci tutelare, perché i gialloverdi avevano scelto uno che era stato ministro con Ciampi proprio per tranquillizzare i mercati, non c'era nessun bisogno di trasformarlo in Robespierre e farne un caso. A meno che l'obiettivo non fosse proprio svegliare il cane che dorme. Ma questo l'abbiamo già raccontato....
Ora che si rivedono spiragli, non so se sia una manovra o meno, e non so se i gialloverdi saranno chiamati a sbiadirsi e pur di governare accetteranno di farlo, convinti che possa essere comunque utile. Sgombro da subito ogni dubbio, come dissi a suo tempo per la Raggi sindaco: senza leva monetaria non si può fare niente, se devi tappare una buca qua puoi farlo solo se ne lasci aperta una la. Occorre un cambio di paradigma, o della UE in toto o nostro fuori dalla UE. Un cambio radicale. Ora. Il governo se non fosse stato stroncato sarebbe nato il 24 maggio, quando il Piave mormorava, che cosa mormorasse dovreste saperlo...
Ma nel caso vi serva ancora qualche ripassino, vi propongo di leggervi per intero il famigerato piano B di Savona, scoprirete che stringi stringi è puro buon senso, e magari seguire pian pianino tutti i link di cui dissemino i miei post "politici" come questo, i primi sono tanti ma i secondi ormai sono radi, potete farcela, e magari servono a darvi, anche solo inconsapevolmente, gli strumenti per zittire, se non per convincere, gli sciagurati che vi diranno che fuori dall'Euro ci sono solo guai, anche dopo 17 anni di guai per esserci dentro. Nella Storia, tutto a un certo punto finisce, e gli abomìni, quelle costruzioni innaturali che stanno in piedi solo a patto di storture che recano più sofferenze ai molti che benefici ai pochi, di solito durano pochi decenni al massimo. Questa Unione Europea o cambia radicalmente (e si potrebbe, se si volesse, leggete qui la Gabanelli, ma vedrete che non vorranno) o muore, e anche presto. Se fate la vostra parte, magari si potrà dire che dell'uno o dell'altro di questi esiti il merito storico è stato della vostra cara vecchia vituperata Italia...

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