lunedì 12 agosto 2019

POSSIBILI SCENARI

Una bella Trabant a famiglia, e mezzi pubblici gratuiti: ecco il
vero ecologismo, altro che costosissime auto elettriche... E poi,
a dire il vero, a me piacciono più i palazzoni di Berlino est che
le stravaganze degli archistar nei gangli della new Berlino ovest
Devo scrivere qualcosa sull'incipiente crisi di governo, altrimenti ci sarà chi penserà che il mio silenzio sia per la vergogna del fallimento di un qualcosa su cui avevo puntato. Se anche fosse, non sarebbe né il primo né l'ultimo: chi ha la fortuna di poter dire e scrivere quello che pensa (e con ciò potete escludere la quasi totalità dei giornalisti più o meno di mestiere) può anche tranquillamente ammettere i propri errori. E, a proposito, il mio più grave resta sempre aver creduto che il centrosinistra prodiano proponesse il sogno europeo come unico contesto in cui fosse realmente possibile difendere il welfare state dalla globalizzazione, per poi dover amaramente scoprire che era un progetto di asservimento di una parte del continente da parte di un'altra, col centrosinistra italiano nel ruolo dei traditori della patria, tra cui comunque preferisco sempre quelli prezzolati che quelli che lo hanno fatto a gratis continuando a bersi le fesserie.
Il silenzio è invece perché, avendo appunto la fortuna di poter parlare solo se e quando ho qualcosa di sensato da dire, la situazione è talmente ingarbugliata che mi consiglierebbe di attendere almeno lo schiarirsi di qualche scenario, tra i tanti che si vanno invece vanificando. E ciascuno di questi porta conseguenze che possono ribaltare l'analisi, a seconda di quale si avveri. Ma poiché ho premesso che non mi sottraggo, allora provo a schematizzare, in una serie di what if.
Prima però devo fare una seconda premessa. Il movimento 5 stelle è secondo me dal 2013 la scelta obbligata di chi voglia ancora avere titolo di definirsi progressista, sia stato in passato comunista o socialista, socialdemocratico o radicale. E le vicende di questa sciagurata alleanza, obbligata a sua volta e magari anche non senza malizia, non hanno spostato di un millimetro la cosa. Infatti, se alle prossime elezioni si dovesse confermare il travaso di consensi dal moVimento alla Lega che si è registrato alle scorse Europee e sembra essere confermato dai sondaggi, è evidente che si tratta di elettori di provenienza centrodestra, gente che poteva essere convinta dalle piazzate salviniane sugli immigrati e sulle tasse a tornare all'ovile che fu berlusconiano, mentre nessun progressista potrebbe. Resta infatti impossibile, per ogni persona sinceramente di sinistra che voglia davvero incidere sul futuro dell'Italia, fidarsi ancora del PD (partito nato, ripeto, per consegnarci legati mani e piedi allo straniero) o disperdersi tra gli ennesimi schieramenti pseudocomunisti sempre destinati all'irrilevanza.
Detto questo, andiamo a vedere cosa potrebbe succedere, e cosa se succedesse ci direbbe sul passato e sul futuro del nostro Paese:
  1. governo M5S-PD, realizzato dall'asse Renzi-Di Maio per rassicurare l'Europa in attesa del voto e magari varare la riduzione del numero dei parlamentari e qualche altra riforma - darebbe ragione a chi vede nella Lega il solo vero baluardo contro il Nemico-UE e l'invasione programmata dai padroni della globalizzazione, e magari ha sempre pensato che invece il M5S in materia bluffava, come si è dimostrato avendo puntato su un migliorista come Di Maio anziché su un massimalista come Di Battista - questo scenario, nell'orizzonte degli eventi solo per l'ansia di sopravvivenza politica dei due suddetti (che hanno da sempre in comune l'aria da rappresentanti di commercio, col primo solo molto più evidentemente cazzaro), finirebbe per sancire la sparizione della creatura grillina, e riconsegnare l'Italia al centrodestra tangentaro (sovranista solo per meglio tangentare) che inizierebbe con la TAV il nuovo ultimo sacco: se fosse fatto apposta, sarebbe un filino più rispettabile, ma temo sia solo frutto di insipienza politica;
  2. governo Mattarella-UE, magari con al comando quel Cottarelli tenuto in vita da Fabiofazio, a riprendere da dove l'avevano lasciato il mandato di terminare la potenza economica Italia per trasformarla definitivamente in una casa di riposo per tedeschi in pensione - dimostrerebbe che il progetto in realtà non è stato mai abbandonato, e la scelta mediatica di sistematicamente minimizzare le cose buone proposte e magari attuate dal M5S e invece enfatizzare le uscite becere e rozze di Salvini era invece correttamente mirata a vanificare quello che di buono poteva venire dalla forzata alleanza - questo scenario finirebbe di distruggere ogni capacità industriale e produttiva dell'Italia, sbattendo inoltre in faccia agli italiani che è perfettamente inutile votare contro il progetto totalitario chiamato Unione Europea e realizzato tramite l'Euro: devono rassegnarsi a subire la dominazione straniera come molte altre volte in passato, e pian piano ad estinguersi (si, l'immigrazione serve al rimpiazzo graduale della popolazione, la gente lo intuisce se no il successo di Salvini non sarebbe spiegabile);
  3. elezioni subito, con vittoria schiacciante di Salvini e Meloni, magari senza nemmeno l'apporto degli ultimi forzitalioti - dimostrerebbe che Salvini è stato una volpe ad accettare il governo coi cinquestelle per poi continuare imperterrito la sua campagna elettorale sbandierando i suoi cavalli di battaglia sia se fossero nel contratto sia no, sia che fossero realizzabili che meno, mentre Di Maio è stato un fesso ad accettare il governo con la Lega per poi rispettare lealmente il contratto rinunciando a sbandierare i suoi, e nel contempo accettando che i vincoli europei di fatto depotenziassero sino a ridicolizzare quei pochi obiettivi che ha provato lo stesso a realizzare - questo scenario potrebbe, se la Lega fosse davvero quella di Borghi e Bagnai, portarci finalmente fuori dall'eurozona se non addirittura dalla UE, e peggio per i grillini se non sono stati coerenti con questo mandato che i loro elettori gli avevano chiaramente conferito, accettando Tria al posto di Savona e tutto il resto; il condizionale è d'obbligo (oltre che perché forse non hanno la minima intenzione di farci ancora votare...) perché la Lega ha votato il pareggio di bilancio in Costituzione insieme a tutti gli altri traditori, è l'unico partito ancora vivo tra quelli che facevano del sistema di tangenti la loro spina dorsale, e potrebbe avere invece usato i suddetti economisti sovranisti per rendere credibile il suo inganno, perché invece di portarci fuori dal pantano non ne ha mai avuta davvero voglia, e sparate a parte nemmeno il coraggio;
  4. governo gialloverde che resta in vita, con pesante rimpasto pro-Lega - vorrebbe dire che il bailamme di questi giorni non è stata che l'ennesima piazzata a ricattare il M5S, specie dopo il suo indebolimento alle europee, per spostare a destra il programma di governo, magari ottenendo pure quella TAV che significherebbe la fuga della base storica grillina - questo scenario, che è decisamente il meno probabile, avrebbe come lato positivo la prosecuzione dell'esperienza di governo migliore degli ultimi trent'anni, ma come lato negativo la probabile conclusione della parabola grillina, a meno che qualcuno non riesca a ricordare a Salvini che i contratti si rispettano, che la TAV nel contratto non c'era e poi comunque è una spesa enorme e inutile (che con gli stessi soldi se spesi in piccole opere si può innescare un moltiplicatore keynesiano tanto così), e che l'ultimo che siccome aveva stravinto le europee pensava di avere in mano l'Italia sappiamo che fine ha fatto sei mesi dopo al referendum/plebiscito che aveva proditoriamente quanto improvvidamente preteso.
Ci risentiamo tra qualche tempo e vedremo quale dei quattro scenari si sarà avverato, e se ne avrò imbroccato deduzioni sul passato e conseguenze sul futuro.
In ogni caso, per il destino del moVimento è indispensabile che Di Maio lasci la guida a Di Battista, magari con Morra e Fico e lo stesso Grillo a fianco, e che si lasci perdere sta stronzata di Rousseau in favore di una organizzazione dove il web sia di supporto e non sostituisca gli incontri tra le persone faccia a faccia.
E in ogni caso, per il destino dell'Italia è indispensabile che il prossimo governo, chiunque lo guidi, abbia come obiettivo più che primario, propedeutico, di riformare radicalmente i trattati europei o denunciarli ed uscirne. Senza una piena sovranità monetaria non è possibile svolgere la politica economica e finanziaria che si vuole, cioè che il popolo sovrano vuole, quindi la democrazia viene ridotta a simulacro (e il fatto che il papa si scomodi a denunciare il "sovranismo", recitando il vangelo sorosiano, non sorprende: è uno dei pochi sovrani assoluti rimasti, la democrazia non sa manco dove sta di casa). Se i cinquestelle sono diventati euristi, fanculo i cinquestelle. Se è diventato eurista solo il vertice, fanculo il vertice. Io filosoficamente sarei comunista "honeckeriano", ma prima ancora sono realista e quindi appoggio chiunque possa realisticamente attuare una politica anche solo vagamente di sinistra, ma prima ancora sono democratico e se i miei concittadini in maggioranza sono di destra mi va bene pure che possano eleggere un governo di destra che faccia politiche di destra. L'unica cosa che non mi va bene è che votare sia inutile, come ormai purtroppo si accumulano prove su prove che sia diventato. E se non vi va bene, toglietemi pure l'amicizia su facebook, non mi metto a lutto. Se non capite e rispettate questa mia posizione, non siete miei amici. Ma per aiutarvi a capire, uso la sintesi di Fulvio Grimaldi, da leggere sulle note di Qualcuno era comunista di Gaber:
Qualcuno era 5 Stelle perché erano per l’ambiente. Qualcuno era 5 Stelle perché erano onesti in un mondo di ladri. Qualcuno era 5 Stelle perché tutti gli altri mentivano. Perché sul territorio a lottare c’erano rimasti solo loro. Perché Grillo era matto come un cavallo e saggio come un oracolo greco. Perché Di Battista assomigliava al Che Guevara in forma e contenuto. Perché tutti coloro con i quali aveva sperato, o addirittura combattuto, erano tornati a casa o si erano fatti lacchè dei signori. Perché gli argomenti di Di Maio, Taverna, Bonafede, Di Battista, radevano al suolo quelli di Repubblica. Qualcuno era 5 Stelle perché ci avrebbero fatto uscire dalla caserma e strappato di dosso la divisa Nato. Perché avrebbero tagliato gli artigli agli avvoltoi che ci avevano rinchiuso nella gabbia UE e strozzato con l’euro. Qualcuno era 5 Stelle perché a sinistra non c’erano che detriti spiaggiati, al centro una bolla di nulla e a destra tutti gli altri. Qualcuno era 5 Stelle perché, scavando una via di fuga dalla discarica, aveva visto qualcosa di integro e di pulito da farci la casa per i suoi figli.
Qualcuno era No Tav perché aveva una certa storia alle spalle. Qualcuno era No Tav perché No Tav significa vita, giustizia, umanità, libertà, sovranità, patria. Qualcuno era No Tav prima di essere 5 Stelle ed è diventato 5 Stelle perché erano No Tav. Qualcuno è ancora No Tav.

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