Ma un blog per essere "vivo" ha bisogno di post non dico frequenti ma almeno ricorrenti. Negli anni ho usato alcuni stratagemmi, come pubblicare una a una le mie canzoni, le mie storie brevi e le ricette di Nonna Carmela, di recente mi sono inventato RadioCIXD, una rubrica di recensioni musicali personalissime, e YOSS, uno spazio dove chiunque di voi può vedere un proprio racconto online, e anche ho ripreso a pubblicare post non miei, con un mio "cappello", per cui vi invito: imitate Pasbas e L'elio e mandatemi novelle o articoli da pubblicare. Non avrete migliaia di lettori, ma un paio di centinaia magari si, hai visto mai.
E qui apro una parente, approfittandone per ribadire un concetto: da questo blog non ci ricavo, per scelta originaria, nemmeno un centesimo. Non c'è l'ombra di un banner, nemmeno di quelli che il signor Google volendo ti mette lui customizzandoli automaticamente. E questa scelta non è solo perché ho per fortuna un lavoro fisso e di quelli per cui è vietato avere altri redditi. E' anche che non ne vale la pena: con un sito come questo ci si comincia a guadagnare qualcosina quando le letture si contano a (parecchie) migliaia, non a centinaia figurarsi a decine. E per arrivarci, alle migliaia di click, bisogna scrivere di cose che interessano le masse, inseguire il consenso, tutte cose che per carità saprei pure come si fa, in teoria, ma non c'entrano nulla proprio con l'intenzione primigenia di aprire un blog, avuta nel lontano 2008. Eppoi, basta guardarsi intorno: è pieno di siti di informazione, mainstream e no, che per poter continuare a campare ripetono tutti la stessa narrazione, terrorizzati dalle conseguenze che avrebbe un minimo discostamento. Io campo d'altro, qui voglio (e quindi posso) dire quello che penso (e quella che penso sia la verità: le cacchiate sono già in tanti a raccontarvele), e mi basta che siate in pochi a seguirmi. Ma anche i blog e i siti che cercano di acchiappare click perché chi li tiene ci deve campare, oramai hanno vita difficile: i soldazzi adesso si fanno: con altri strumenti che girano su altri device, e abbassando ulteriormente il livello della comunicazione. E no, non sto facendo come la volpe con l'uva: è che so bene che ci vogliono il fisico e l'età, e avendoceli la voglia e la capacità, per fare l'influencer. Di cui peraltro ce ne sono già troppi e il mercato inizia a saturarsi.
Chiudo la parente, e arrivo al punto. Come ogni anno, "regalo" al mio blog una nuova grafica, a rispettare un antico precetto del web secondo cui un sito che non si rinfresca regolarmente è presto vecchio. Nella immagine a fianco, la vecchia grafica (ma basta curiosare a ogni inizio luglio per ritrovare quasi tutte le precedenti). La nuova, spero vi piaccia.
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