giovedì 30 luglio 2020

STATO DI NORMALE EMERGENZA

Prima di giungere ai più miti consigli di una ritrattazione
si era permesso di chiedersi come mai uno come lui che
conosce migliaia di persone non sa di nessuno di loro
in terapia intensiva. Apriti cielo!!! Invece la risposta è
semplice, basta saper leggere le statistiche...
Non se ne può più. La sensazione, non suffragata né suffragabile dalle statistiche, strumento costoso in mano a chi ha il Potere, è che ci sia in giro sempre più gente con le palle piene. Solo che ciascuno di loro, di noi, si sente isolato, e sarebbe così anche se fossimo la maggioranza, perché viviamo tutti immersi in una melassa mediatica da cui è difficile districarsi. Sono ormai quasi due mesi che siamo usciti dagli arresti domiciliari, eppure ci presentano quei pochi casi che ogni giorno riescono a scovare nonostante un'attenzione morbosa, nonostante continui la scorrettezza originaria di contare come morti di Covid quasi tutti i morti (facile, se ha girato un virus ha preso quasi tutti, quindi trovi positivo pure uno segato in due da un incidente stradale, volendo), e dove ce n'è tre vicini come fossero focolai di peste bubbonica, una pandemia vera che infatti ha dimezzato la popolazione quando e dove ha colpito.
Invece questa presunta tale, nonostante sei mesi di contabilità attenta e scrupolosa, ancora ha colpito nel mondo, dati loro, 17 milioni di persone, su 8 miliardi sarebbe il 2 per mille. Di questi, uccidendone meno di 700mila, cioè meno di 5 su 100. In questo totale, di cui ovviamente recitano i valori assoluti perché fanno impressione e tralasciano le percentuali perché sono tranquillizzanti (un morbo che uccide - capito, Bocelli? - meno di 1 su 10mila, senza contare gli asintomatici che vengono citati per spaventarci senza rendersi conto che con essi scenderemmo a 1 su ics centinaia di migliaia, terrorizza ancora? lo sapete che probabilità avete di morire se usate sempre la bicicletta? meglio che non lo sapete...). Ah, e questi dati comprendono Paesi che hanno fatto il lockdown e Paesi che no, Paesi dove ora è estate e il virus gira meno e altri dove è inverno o la stagione dei monsoni e gira più, Paesi governati da cazzoni e Paesi governati da traditori (indovinate dove siete voi...).
A proposito, i nostri governanti (direi mannaggiammé, ma visti gli altri tanto era uguale, almeno i cinquestelle predicavano bene e non c'erano precedenti del loro razzolare male), dopo aver presentato come un successo il fiasco clamoroso del Recovery Fund, ora prorogano lo stato di emergenza fino a metà ottobre. Prima parlavano di farlo arrivare a dicembre, ma l'accorciamento non è una buona notizia: vuol dire solo che hanno intenzione di dare all'Italia il colpo del KO a breve, prima che facciamo la bocca a quel poco di libertà che abbiamo assaporato. Quei pochi che hanno ancora due spicci in tasca per andare in vacanza, almeno. Perché il bilancio del disastro economico è tragico oltre ogni immaginazione, e il fatto che dall'Europa arriveranno le briciole (e se pigliano pure il MES anche le briciole delle briciole, e in cambio della fine definitiva di ogni residua libertà di autodeterminazione della politica economica), e nemmeno a breve, rende praticamente certo questo scenario catastrofico, ve ne accorgerete, e se vi fidavate e eravate ottimisti sarà peggio per voi. Se anche non tornasse questo virus, ma vi pare che coi primi freddi non arriva un'altra influenza? Una volta che è in moto, l'apparato della fabbricazione delle pandemie, ben oliato com'è, non può fallire. Siete abituati ad andare in ufficio, o ad aprire il vostro banco al mercato, anche col raffreddore? scordatevelo. Se vi volete bene, prendete ferie o fingete un lutto familiare e chiudetevi a casa, ma non ditelo a nessuno: potreste avere la vita sconvolta. Lo Stato di Polizia Sanitaria ha ormai soppiantato quello che aveva come compito curare i malati e lasciare prosperare i sani.
Chiudo come ho iniziato: i segnali positivi sono dalle chiacchiere per strada, a lavoro, al circolo sportivo, nelle rare interviste televisive a passanti non abbastanza manipolate. Un ragazzo dice uso la mascherina nei locali perché anche se per me prendere il virus sarebbe come una specie di raffreddore potrei attaccarlo al nonno (fa il bravo, ma intanto butta la frecciata, non colta, e nemmeno sa quanti nonni sono morti negli anni scorsi per aver preso l'influenza dai nipotini: almeno quanto quelli di quest'anno, ma visto il diverso livello di attenzione è lecito pensare anche molti di più). Un collega dà con arguzia e moderazione segno di aver capito, a differenza della stragrande maggioranza degli altri, abbagliati dalla comodità del momento, che razza di cavallo di Troia sia lo smartworking (segnatevi la profezia: se non cade il governo, e vista la destra forse anche se cade, il prossimo passo è una riforma del pubblico impiego tale da farlo diventare un pallido ricordo, gettando sul lastrico altri milioni di persone). Una chiacchierata tra vicini ascoltata per caso, da cui emerge che uno dei due ha un brutto male e si ritiene fortunato di non essere morto in ospedale, dove sarebbe stato cremato e contato tra i morti di covid. Un signore che si rifiuta di indossare quella specie di guanti scomodi (hanno le dita solo disegnate) e comunque schifosi all'ingresso del supermercato. Segni, purtroppo molto labili, di resistenza civile, insomma. Meglio che niente, facciamoceli bastare. Addà passà 'a nuttata...

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