venerdì 21 agosto 2020

UN INCUBO TOTALITARIO

Neanche un visionario distopico come Waters era arrivato a immaginare i
banchi distanziati, solo le maschere e il conformismo da mattoni nel muro
Voglio essere estremamente chiaro: se anche ci fosse stata una vera epidemia di un morbo potenzialmente letale per tutti, sarebbe stato sbagliato imporre la chiusura indiscriminata di tutto per mesi. Sbagliato, antidemocratico e controproducente. Distruggere il tessuto economico di un Paese, infatti, lo rende incapace di fronteggiare futuri colpi del destino, che magari potrebbero essere davvero duri. Figurarsi averlo fatto, e prepararsi a rifarlo, per un qualcosa che, come tutti gli anni, contagia si la maggior parte della popolazione, ma fa stare davvero male una percentuale minima di coloro che contagia, e uccide una percentuale piccola di quelli che stanno davvero male. O meglio, non come tutti gli anni, perché il lockdown ha avuto l'effetto perverso di appiattire la curva dei contagi, allungandola nel tempo. I coronavirus precedenti, infatti, dopo qualche mese avevano infettato tutti quelli che potevano infettare: se questo non lo ha ancora fatto, da un lato è colpa di chi ha rallentato la sua dinamica, anziché concentrare tutte le risorse del Paese (le risorse lasciate intatte di un Paese rimasto produttivo, intendo...) sulla cura e l'assistenza ai soli casi gravi, dall'altro è "merito" dell'attenzione maniacale (finalizzata al mantenimento dello stato emergenziale) con relativo aumento dello screening (tamponi e test sierologici) che fa emergere i positivi, quasi tutti però sanissimi (e chi ci dice che avendolo fatto ogni anno non sarebbero venuti fuori sempre?).

A questo danno, si aggiunge la beffa di sbandierare come un successo il clamoroso fiasco di avere, anziché finalmente abbandonato al suo destino l'Unione Europea (come promesso per anni) per provvedere immediatamente al risarcimento dei danneggiati dal fermo delle attività, ottenuto dai nostri padroni nuovi prestiti condizionati a ulteriori riforme sistemiche (pensioni, pubblico impiego, financo ulteriori tagli alla sanità, vedrete...) e nemmeno erogati in tempo per evitare il disastro economico generalizzato che ci attende in autunno (e se tarda, un nuovo lockdown lo imporrà, vedrete).

Infine, l'intollerabile. Quello che se avessimo ancora un briciolo di identità di popolo e di persone dovremmo respingere con ogni forma, dalla disobbedienza civile di massa alla rivolta. Sempre che ancora non optino per tutto l'anno scolastico in videoconferenza, i nostri figli a settembre torneranno in classe su banchi singoli e distanziati e indossando l'inutile e nociva mascherina. In più, pare che se in una classe ci fosse un positivo, tutti gli altri dovrebbero andare in quarantena, e magari pure i loro familiari. E tutto questo, pare (ma io non ci voglio credere), nel plauso collettivo di una popolazione ridotta all'imbecillità da mesi di terrorismo mediatico. Pensare a mia figlia ridotta a respirare la propria anidride carbonica per 5 ore, senza compagna di banco (che poi, o impediscono ogni contatto fisico tra i bambini anche durante la ricreazione, e anche prima dell'ingresso e dopo l'uscita, e non so come possano fare, oppure il distanziamento tra i banchi è perfettamente inutile, almeno allo scopo dichiarato), vi giuro mi fa venire gli incubi. Il mio compagno di banco è ancora il mio migliore amico dopo 45 anni, la scuola è anche un fondamentale momento di socialità. E mia figlia quest'anno fa la quarta: pensate a quei bambini che inizieranno la prima elementare quest'anno, e inorridite. Sarebbe da impedire anche se stessimo parlando di qualcosa di più aggressivo e letale, anche per i bambini stessi, figurarsi così. E' un vero e proprio sopruso subumano privo di ogni ragione logica, lo dico senza mezzi termini.

E allora perché lo fanno? Ragioniamoci un attimo, che come diceva quello a pensare male si commette peccato ma spesso si indovina. Ma per farlo serve un passo indietro, a inquadrare tutto il contesto. Ci finiscono dentro anche la movida e i locali da ballo o con la musica dal vivo, così. Gli è che la gente non deve più socializzare se non attraverso gli stramaledetti smartphone. Per carità, come tutti gli strumenti anche questo può essere utile, purché sia tu ad usare lui e non viceversa. Quando salivi su un treno fino a quindici anni fa scendevi dopo aver chiacchierato magari per ore con sconosciuti nel tuo scompartimento, e talvolta facevi persino amicizia, o almeno incameravi episodi e discorsi che arricchivano il tuo bagaglio personale. E se non ti andava ti leggevi un libro. Oggigiorno siamo tutti seduti dietro la nuca di un altro, o comunque a guardare uno schermo davanti al naso. Adesso, anche un posto si e uno no. Ma chi è cresciuto con la socialità di una volta, anche quando si è intrippato coi social network, ogni tanto si lascia prendere dalla nostalgia e li usa come strumento a supporto della stessa. Diverso è se li impari da piccoli. E infatti.

Non vi basta il ragionamento? Guardiamo un po' di numeri. Mentre voi vi impoverivate, indovinate chi si stava arricchendo? Esatto. Quelli stessi che per hobby, e per pagare meno tasse, finanziano fondazioni che vendono vaccini. Quelli che vi hanno regalato i like come gli spacciatori le prime dosi, e ora posseggono il vostro profilo di consumatori. Quelli che vi fanno arrivare a casa a metà prezzo le cose che prima compravate al negozio, e pazienza se il negozio che ha chiuso era il vostro e ora non avete più soldi per comprare niente nemmeno a metà prezzo, e vostro figlio dopo la laurea lavora per loro correndo in bici avanti e indietro per quattro soldi e nessuna garanzia. Quelli che vi hanno disabituato a leggere oltre la terza riga di alcunché, ragion per cui è inutile che io mi affanni tanto quelli che siete arrivati fin qui (e nessuno di voi ha seguito un link, e vi farebbe tanto ma tanto bene leggerli tutti - dài, almeno questo sbobinamento di Naomi Klein, ve la ricordate quella di No logo, no?) non ne avete bisogno.

3 commenti:

pix2007 ha detto...

Quando i dati diventano opinione mi sento smarrito... Intorno a me vedo solo una sistematica ricerca di conflitto, di guerra all'altro, verso chi la pensa diversamente... Siamo ostaggio di un manipolo di spietati plutocrati che ci fondono il cervello?
Lo penso spesso...
Ma se sono così forti, contrapporsi sulle teorie non darà risultati... Forse più efficace potrebbe essere cercare di tenere insieme, unire, ritessere il tessuto sociale, le relazioni...
Certo è pura retorica... ma almeno è un incubo sopportabile, almeno per me...

cugino ha detto...

Ma la distruzione del tessuto sociale e delle relazioni è proprio l'obiettivo di tutta una linea di attività di cui il covid è solo l'ultimo capitolo....
La vignetta che ho trovato e messo nel post è estremamente significativa: il modello che stanno imponendo prevede che si impari fin da piccoli a vivere in una bolla, con la mascherina addosso e lo smartphone in mano, unico strumento di "socialità".
Ribellarsi a questo, a partire proprio dall'educazione dei propri figli, è forse l'unica flebile speranza che resta...

pasqbass ha detto...

Storia di tigri ed altre storie,Dario Fo.
Nella giungla di un paese del SudEst asiatico un vecchio viveva solo nell'ultima capanna abitata di un piccolissimo villaggio. Dei giovani lo trovarono e gli chiesero perche' non fosse scappato con gli altri, nonostante I pirati stessero per ucciderlo. Il vecchio allora apri' le mani e mostro' loro delle braci ardenti dicendo: qualcuno deve tenere acceso il fuoco della conoscenza altrimenti il mondo cesserebbe di esistere.

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