giovedì 6 agosto 2009

REGIME, SI, REGIME!

Troppe volte, davvero, nella storia di questo Paese si è dovuto assistere allo spettacolo di forze dell'ordine chiamate costituzionalmente a difendere ciascun cittadino che si comportano come vigilantes privati di politici e altri gruppi di potere. Dai celerini di Scelba alla Diaz di Genova passando per i la repressione dei moti di Reggio Calabria. La scena di cui postiamo il filmato integrale non è particolarmente cruda, ma è particolarmente significativa: nell'Italia di oggi è vietato manifestare la propria opinione, anche se sei disarmato, se ti hanno già identificato, non opponi resistenza, e intendi farti portavoce di un movimento di pacifico dissenso avverso una delle sciagure più grandi che affliggeranno il territorio di casa tua per i prossimi decenni. Un movimento maggioritario e trasversale, fidatevi, non vuole il Ponte sullo Stretto di Messina. Una stragrande maggioranza di reggini e messinesi e villesi pensa che il progetto in fieri sia antieconomico, irrealizzabile, devastante per il territorio, inutile, eccetera, ed ha idee diverse su come andrebbe meglio impiegato il fiume di denaro che andrà a riempire stomaci già pieni (e pelosi) senza nemmeno avere quell'effetto moltiplicatore keynesiano di cui si parla a vanvera e strtumentalmente avendo solo sbirciato il Bignami di economia politica. Non ci credete? lo vedrete sabato 8 agosto in piazza a Messina. Continuate a non crederci? Facciamo un referendum. Indiciamo un referendum consultivo tra le popolazioni dell'Area dello Stretto per l'anno prossimo a giugno, e facciamo che da qui ad allora si parli finalmente bene di questa faccenda.
Già, parlare: se fossimo in democrazia si potrebbe parlarne. Invece niente, il Ministro è lì per fare passerella e non può essere disturbato. Il ragazzo del video è stato incriminato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma si vede bene che lui invece si è comportato benissimo: non solo non ha torto un capello a nessuno, ma nemmeno si è agitato troppo di modo che potessero picchiarlo impunemente. E sentite il signore che parla alla fine del filmato, potrebbe essere vostro padre o zio o cugino. E' Renato Accoriti, pacifista, da sempre in prima fila contro il Mostro in fieri. Amareggiato fin quasi alle lacrime da ciò che aveva appena visto (e che tutti potete vedere grazie alla Rete). Che tristezza...

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