Del caso M'arrazzo si sta occupando tutta l'informazione generalista, ma così approfonditamente che alla controinformazione non resta che ignorarlo. Del resto, chi segue questo blog sa che pur essendo Berlusconi il primo tag ne ho ignorato le vicende prudereccie il più possibile, e le avrei volentieri evitate del tutto non fosse che questi - a differenza del Presidente della Regione Lazio, almeno stando ai fatti fin qui emersi - ha mischiato (as usual) i piani privato e politico: ha fatto cioè l'unica cosa che ci dà diritto di stigmatizzarlo in quanto premier (il giudizio sull'uomo restando libero ma politicamente irrilevante).
Solo qualche noticina, allora:
- come già detto, qui nessun direttore di telegiornale ha sposato la linea Minzolini sulle escort, restare fuori dalla sfera privata, pur essendo appunto in questo caso semmai più applicabile che meno;
- a parte i gusti sessuali, che si spera non incidano se non sulla popolarità presso ggente maschilista, non si vede in cosa differiscano le due vicende, cosa comporti cioè pagarsi l'extra di tasca piuttosto che lasciare che siano altri a pagare il bene essendone solo l'utilizzatore finale, se non nell'epilogo ben più dignitoso per l'ex giornalista, già sospesosi (magari lo avesse fatto immediatamente, a luglio...) e di imminenti dimissioni (con questi che hanno pure la faccia tosta di reclamarle immediate...);
- le elezioni regionali prossime venture saranno il primo banco di prova del Partito Democratico di Bersani, che se riuscisse in questo marasma prima a partorire un candidato presentabile (puntiamo sulle donne, suggerisce Laura Costantini, che non ragionando con l'inguine forse non ci farebbero correre certi rischi...) e poi a vincerle sarebbe un vero miracolo.
Le Regionali si avvicinano anche in Calabria, dove l'esperienza Loiero rischia di essere il paradigma perfetto dell'infausta parabola del PD. Le vincerà Scopelliti facilmente, penso, e lascerà la sua Reggio sicuramente senza acqua potabile, con un inutile e carissimo tapis-roulant e con lo zombie di una squadra di basket, e forse, ma speriamo di no, con questo obbrobbrio a rovinare per sempre il più bel chilometro d'Italia. Reggini, fermate quelli del waterfront, se avete ancora un pizzico di amor proprio. Le due lire che ciascuno di voi spera di guadagnarci passeranno tra le vostre dita, questa orrenda colata di cemento postmoderna attirerà sulle vostre anime le maledizioni dei posteri nei secoli dei secoli.
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La colonna sonora di tutto questo bailamme? Ci pensa Battiato, che ha partorito una nuova Povera patria (capolavoro del '91, prima di Mani pulite): si chiama Inneres auge, qui sia il brano che il testo, anche questo profetico.
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