Il titolo riprende il personaggio rubato a Porcaro con cui Abatantuono è diventato famoso, variato con in mente una vecchia misconosciuta canzone del suo amico Jannacci, Songo venuto, in cui il grande Enzo impersona un improbabile terrone con la solita sconclusionata efficacia: il personaggio esce da non si capisce bene quale disavventura di stampo razzista chiudendo con "una cosa sola ti devi ricordare, di non nominare la parola meridiunale".
Jannacci, come moltissimi milanesi, ha avi meridionali. Eppure pochi come lui rappresentano e hanno rappresentato la milanesità, l'amore per i luoghi e per le persone di una Milano che non c'è più, della "vera" Milano, a partire da tantissime canzoni in dialetto meneghino, tra cui due interi album ad inizio (con Milly, cantante magnifica d'altri tempi) e fine carriera. I leghisti sono solo una caricatura, dell'essere veri milanesi o brianzoli o veneti, ed essendo ottusi non se ne rendono nemmeno conto. Eppure contano, in questa Italia di oggi, grazie all'alleanza ferrea con un tipo che quando gli ha fatto comodo hanno accusato apertamente e molto documentatamente di essere mafioso, e la colpevole distrazione di una destra dimentica per (malcalcolata) convenienza di avere innalzato a vessillo in passato la retorica della Patria sacra e indivisibile. E contano tanto da aver fatto passare una serie di odiosi provvedimenti di stampo razzista, con cui chiunque abbia non dico una coscienza umana e sociale, ma una religiosità di stampo cattolico un po' meno che di facciata, non può che inorridire e provare uno schifo profondo quasi fisico.
Un paese civile fatto di gente che merita ancora di stare a questo mondo non avrebbe l'ipocrisia di alimentare sottobanco una domanda crescente di manodopera a basso costo e soprabanco lasciare il suo trasporto ai mercanti di schiavi, salvo poi propugnare i respingimenti e i lager di "permanenza temporanea", non avrebbe la facciatosta di temere e combattere la microdelinquenza che sempre si genera nelle sacche di sottosviluppo dopo aver creato quelle stesse sacche.
Ho una notizia: l'Italia ha abbondantemente le risorse per garantire un lavoro e una casa dignitosi per tutti i cittadini vecchi e nuovi, basterebbe fosse questa l'unica grande opera da finanziare, altro che ponte TAV e tutti gli altri pozzi senza fondo dove i nostri "rappresentanti" fanno sparire i nostri soldi.
Domani c'è una manifestazione da non perdere. Ma non dev'essere un'occasione per placare la coscienza di ciascuno di noi, semmai l'inizio di un definitivo risveglio. Senza gli immigrati, siamo un Paese finito. Senza una strategia di accoglienza e integrazione, non abbiamo futuro. Dimenticando l'elementare considerazione dell'unicità della razza umana, non meritiamo di averlo.
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