martedì 8 marzo 2011

M'ARZO

Il migliore augurio possibile alle donne, sentito anche stamattina appena sveglio dal tipo belloccio e bravissimo che fa le previsioni del tempo a La7, è che non ci sia più bisogno di una giornata della donna.
Amare le donne significa una marea di cose, di cui non voglio parlare per non atteggiarmi ad esperto, ma da mia nonna la cuoca a mia figlia che arriva passando per molte altre in molti modi diversi, perché l'amore ha tante forme a cui diamo tanti nomi diffrerenti come gli eschimesi al ghiaccio, l'unica cosa che mi sento di dire è cosa NON è. Non è aver reimposto un modello retrivo di femminilità, non è approfittarne per lenire pagando la propria solitudine e la propria paura di invecchiare e morire. Non è considerare la famiglia, o la coppia, l'organismo da salvare a costo di ferire se stessi o l'altro, a volte a costo di considerare morto quello tanto vale uccido pure te.
Gli auguri a tutte le donne, e a tutti gli uomini che le amano davvero, li faccio quindi spingendovi a spulciare dentro un blog interessantissimo fin dal nome: femminicidio. E poi con un video amatoriale sulle note di Fossati, una canzone di stagione che però ha il testo che in qualche modo ci azzecca, tanto che lo riporto:
La pioggia di marzo
(di Antonio Carlos Jobim, testo italiano di Ivano Fossati)
E mah è forse è quando tu voli rimbalzo dell'eco è stare da soli
è conchiglia di vetro, è la luna e il falò
è il sonno e la morte è credere no
margherita di campo è la riva lontana
è la riva lontana è, ahi! è la fata Morgana
è folata di vento onda dell'altalena un mistero profondo
una piccola pena
tramontana dai monti domenica sera è il contro è il pro
è voglia di primavera
è la pioggia che scende è vigilia di fiera è l'acqua di marzo
che c'era o non c'era
è si è no è il mondo com'era è Madamadorè burrasca passeggera
è una rondine al nord la cicogna e la gru, un torrente una fonte
una briciola in più
è il fondo del pozzo è la nave che parte un viso col broncio
perché stava in disparte
è spero è credo è una conta è un racconto una goccia che stilla
un incanto un incontro
è l'ombra di un gesto, è qualcosa che brilla il mattino che è qui
la sveglia che trilla
è la legna sul fuoco, il pane, la biada, la caraffa di vino
il viavai della strada
è un progetto di casa è lo scialle di lana, un incanto cantato
è un'andana è un'altana
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te
è mah è forse è quando tu voli rimbalzo dell'eco
è stare da soli
è conchiglia di vetro, è la luna e il falò
è il sonno e la morte è credere no
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te
è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te

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