mercoledì 19 dicembre 2012

IN FONDO IN FONDO

Forse ho capito: "città metropolitana per vocazione" significa
che vi si aprono gallerie sotto spontaneamente (purtroppo la foto
è vera, dalla cronaca di pochi giorni fa...)
Se della storia del suicidio dopo aver annunciato verità sconvolgenti, quindi provvidenziale per qualcuno, può essere creduta o meno, pare proprio che invece sulla modalità di gestione contabile di Orsola Fallara in nome e per conto di chi l'ha fortissimamente voluta e mantenuta al suo posto ci siano pochi dubbi: ha operato "in totale spregio delle regole contabili" a 360°, tanto che le autoliquidazioni forse erano il male minore, e manco tutte quelle forse erano a suo stesso vantaggio, sicuro non tutti gli altri impicci.
In ogni caso il risultato del modello Reggio Scopelliti-way, a lungo tanto esaltato mediaticamente, più che dalle cronache di commissariamento, bilanci disastrati, infiltrazioni mafiose eccetera, può essere apprezzato da una semplice visita alla "città metropolitana": cumuli di immondizia alti fino ai primi piani e larghi a intasare le strade, luci di città spesso spente per risparmiare figurarsi se ci si può permettere una sola luminaria natalizia, le solite file alle fonti per l'acqua potabile che dai rubinetti non scende (e anche quella non potabile va a singhiozzo), strade non più semplicemente dissestate ma terribilmente pericolose, non vi dico i pochissimi giardini pubblici, una depressione sociale e individuale che quasi si respira nell'aria.
Insomma, il fondo del fondo che è la situazione del Sud Italia in genere: disoccupazione giovanile ormai quasi totale, servizi oramai quasi totalmente assenti (fatto salvo l'impegno a maggior ragione encomiabile di chi vi è addetto), dalla sanità alle scuole passando per i trasporti. Prendete ad esempio un treno verso Sud che non sia un carissimo frecciaqualcosa: su linee dell'800 transitano carrozze anni 70 a malapena imbellettate che fermano come i vecchi accellerati. Quando non capita, come a me le ultime due volte, un treno senza un solo bagno funzionante la penultima, uno che è partito con un'ora di ritardo e si è subito fermato nella campagna romana per un guasto al locomotore, riparato chissà come dai macchinisti, ed è arrivato con oltre due ore l'ultima. Un giretto su Internet, e scoprirete che questa è la regola, non un'eccezione. Senza andare sui pendolari, a Sud come a Nord.
E' questa l'Italia delle privatizzazioni, fatte da sinistra prima e più che da destra. Per uscire da questo sentiero obbligato, che sarà percorso comunque (chiunque vinca le prossime elezioni, tranne forse se le vince Grillo), e ad esempio tornare alle Ferrovie dello Stato, eccetera, bisogna attendere il prossimo dopoguerra. Chi lo vedrà. Reggio Calabria, intanto, sarà sprofondata in mare, co(n no)i reggini annegati perché dimentichi di salvarsi, troppo impegnati a guardarsi attorno alla ricerca del prossimo padrino politico.

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