lunedì 31 dicembre 2012

L'ANNO CHE E' VENUTO

La copertina dell'album Montecristo di Vecchioni dà solo una
pallida idea del genio artistico del suo autore, Andrea Pazienza
Non molti lo sanno, ho i miei dubbi che se lo ricordi persino Vecchioni, ma questi nel 1980 scrisse un pezzo di "risposta" a L'anno che verrà di Dalla, che sarà citato sei sette milioni di volte in post articoli e altre robe di fine anno mentre la sfortunata canzone del Professore nessuna. O meglio una. Questa.
L'anno che è venuto ha dimostrato incontrovertibilmente alcune cose:
  • Berlusconi non era che una causa ultima, la causa prima dei problemi degli italiani essendo gli stessi italiani;
  • Monti non è un tecnico, è un politico di destra ultraliberista con la faccia tosta di definirsi progressista: delle contromisure alla sciaguratezza del suo predecessore che ha promesso ha preso tutte quelle che colpivano dalla classe media in giù e nessuna di quelle che avrebbero colpito da lì in su, mentre i suoi complici in BCE finanziavano gratis le banche e quelle usavano la cosa per arricchirsi anziché per originare credito;
  • Bersani delle due l'una, o è un cretino o è un complice maligno: assistere a tutto questo senza alzare un sopracciglio, lasciare ad altri il dividendo derivante dall'aver tolto da sotto il culo la sedia a un governo criminale, promettere di continuarne l'opera sia nei programmi che nelle interviste nonostante quello lo abbia tradito entrando in prima persona ad incassare il proprio dividendo, sono azioni da far venir voglia di fare karakiri per aver creduto un tempo che lui fosse un buon politico progressista e intelligente;
  • Vendola invece o è un ingenuo o recita, in ogni caso porterà alla destra eurocentrica un bel carretto di persone di sinistra, tra cui molti miei amici, illudendoli che i suoi bei proclami sposteranno un po' più che formalmente l'asse del futuro governo (al massimo, se ci va bene, avremo qualcosa sui matrimoni gay e roba simile, un bel maquillage progressista su un esecutivo conservatore che continuerà a mazzolare i soliti noti).
Il risultato è che a chi spera ancora che in Italia e magari in Europa si cambi spartito, si passi a una politica monetaria economica del lavoro eccetera di sinistra, non resta che affidarsi a Grillo, perché gli Arancioni sono talmente abborracciati che resteranno sotto il quorum sicuro al Senato probabilmente alla Camera e quindi votare per Ingroia e soci è davvero inutile.
Chi mi segue conosce le perplessità che ho sempre avuto e argomentato verso il comico genovese e il suo movimento, ma la politica è l'arte del possibile e oggi davvero l'alternativa è tra qualcosa che con qualche dubbio lascia molte speranze e tutto il resto che oramai le speranze le ha deluse tutte. Gente di sinistra, sappiatelo: chi non vota per il Movimento 5 Stelle, in un modo o nell'altro vota per Monti. Poi non dite che non ve l'avevo detto.
Il tempo di votare per il centrosinistra era un altro, oggi è passato. Bisogna cambiare radicalmente la politica, non abbiamo altre vie di salvezza. E' una guerra civile (per ora) incruenta, in questi casi ci si salva solo se si effettua un cambiamento di paradigma. Sarà un caso, ma il punto di contatto tra i testi di Dalla e Vecchioni erano i sacchi di sabbia sotto le finestre. Buon anno a tutti.

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