sabato 3 gennaio 2015

CRINALE

Immaginatevi di camminare su un crinale di una vetta alpina, come in quelle immagini che i quotidiani on-line pubblicano spesso e volentieri perché fanno un sacco di click (anzi, mò ne metto una anch'io...). E' questa la metafora più adatta a rappresentare visivamente la reale situazione delle cosiddette democrazie occidentali oggi, quindi anche la vostra personale. Non ve lo dicono perché gli serve tenervi tranquilli, e forse hanno persino ragione, visto che un allarme che si propaga del tutto privo di controllo potrebbe solo peggiorare la situazione. Ma una pacata presa di coscienza invece si che servirebbe, solo che vi potrebbe indurre a cambiare davvero le cose prima che sia troppo tardi, magari usando quegli stessi strumenti che vi hanno messo in mano con concessioni progressive per disinnescare la rabbia dei vostri padri e nonni, strumenti che si raggruppano nei concetti di democrazia rappresentativa e stato sociale, che non a caso stanno provvedendo pian piano a neutralizzare o se no a smantellare prima che vi venga in mente di usarli per davvero.
Il capoverso precedente potrebbe bastare a rendere ragione di quello che ci succede attorno in questi anni, dalla crisi economica alla questione Euro (e seguìteli, i link: questo pezzo ad esempio è illuminante) passando per il clamoroso tradimento del proprio elettorato di riferimento da parte dei principali partiti della cosiddetta sinistra. Ma per avere piena contezza della situazione occorre inoltre capire in cosa consistono i due crinali che ci scorrono accanto ai fianchi, lungo i quali ad ogni passo rischiamo di precipitare. E per capirlo dobbiamo necessariamente attenerci ai fatti, numerandoli per poi citarli meglio nel ragionamento:
  1. esiste un'oggettiva carenza di risorse nel pianeta, tale che è impossibile materialmente estendere il sistema di vita che ha operato in Occidente negli ultimi decenni senza causare sciagure di proporzioni bibliche;
  2. esiste un'oggettiva tendenza sistemica al livellamento in tutti i fattori socioeconomici che passano a far parte dello stesso sistema, e non c'è nessuna garanzia oggettiva che il livello raggiunto sia sufficiente a sostenere in vita sia il sistema che ciascuno degli individui, essendo anzi quasi certo che se lo è per l'uno non lo sarà per molti degli altri, e se lo fosse per tutti non lo sarebbe per il sistema quindi per nessuno;
  3. esiste in parallelo un'altrettanto oggettiva tendenza all'accumulo sempre più ingente presso sempre meno numerosi soggetti del Potere in tutte le sue svariate forme (ricchezza materiale in primis), con mezzi più o meno legali poco importa.
Ecco allora che chi non si limita a seguire la cordata guardandosi i piedi per non precipitare, ma ha il coraggio la voglia e la capacità di guardarsi accanto, prima o poi si accorge che ci sono due derive che può imboccare questa presa di coscienza:
  • auspicare di riprendersi in mano totalmente il modello di sviluppo ereditato dai padri, per cui ciascuno di noi aveva diritto a un lavoro che gli desse "elevazione dal bisogno", tempo libero e risorse per goderne, a costo di erigere steccati sufficienti a precluderlo alla maggior parte degli abitanti del pianeta, anzi magari a rioccultarglielo alla vista;
  • auspicare di estendere a tutti gli essere umani, e stavolta in modo fattivo, il massimo possibile di quel modello di sviluppo, a costo di accettare per noi la perdita definitiva di molte di quelle che consideriamo "conquiste della civiltà".
Il primo scivolone consiste nel combattere 2 e 3 perdendo di vista 1, è tipico di una certa destra ma ormai comune a molta sinistra, e lo potete riconoscere in tutti quelli che continuano a parlare di "crescita" alcuni sapendo altri nemmeno che è a vanvera. Il secondo consiste nell'accettare più o meno passivamente come ineluttabili sia 1 che 2 perdendo di vista 3, cioè quanto della retorica dei sacrifici, dell'"è ora di fare le formiche che abbiamo fatto troppo le cicale", dell'ineluttabilità tutto sommato positiva della globalizzazione, sia più frutto di una ben orchestrata campagna di manipolazione orchestrata da chi si trova in posizioni di potere con la collaborazione di diversi livelli di vassalli a diversi livelli di consapevolezza.
Ricordi di scuola...: avete fatto tutti l'esperimento dei vasi comunicanti?
e quello dei vasi capillari? ricordate come quest'ultimo apparentemente
contraddiceva il primo? e come la contraddizione era spiegata dalle dimensioni?
Si può, mantenere specificità senza ricorrere alla difesa armata del privilegio: basta
badare bene a forma e dimensione dei contenitori e dei condotti che li collegano
Restare sul crinale senza seguire la mandria, se ne deduce, è operazione di estrema difficoltà. Che comporta la ricerca e il mantenimento di un difficile e precario equilibrio tra le esigenze oggettive di decrescita, una nuova coscienza di classe anticapitalista internazionale, e l'erosione del villaggio globale a vantaggio di un nuovo localismo (quest'ultimo concetto lo spiegherei con un esempio: vedi foto e didascalia). E' questa, la sfida che i nostri giovani devono vincere, se vogliono avere un futuro: trovare, fregandosene degli schemi che gli abbiamo trasmesso e del percorso di schiavitù su cui li hanno avviati, il filo su cui camminare senza precipitare in vecchi errori. Mi sembra un buon augurio, per l'anno appena iniziato.
...
P.S. A proposito di giovani, a giorni dovrebbe togliersi dalle scatole il peggior Presidente della Repubblica della storia italiana. Per chi avesse bisogno di una rinfrescatina di memoria, ecco Odifreddi e Travaglio che ne elencano i tanti misfatti...

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