E' che dobbiamo metterci in testa che ormai è come se andassimo in giro tutti armati, di telefono, stereo, cinema, TV, segretaria, sveglia, ecc. E videocamera. |
Devo quindi premettere che non mi permetto, non mi permetterei mai, di entrare nel merito del caso singolo in cronaca, di tale portata tragica che astenersi da ogni commento è la sola forma di rispetto possibile. Ma è proprio l'ampiezza della tragedia a imporre il dovere, a ciascuno secondo quanto può, di fare il possibile perché cose del genere non si ripetano. E ciò è possibile solo tentando di ricavarne una qualche lezione, specie perché se invece ti abbandoni all'andazzo imposto dai padroni del vapore ricavi invece al massimo qualche misura quantomeno inefficace.
Il cyberbullismo è una cosa orrenda, infatti, ma - come dimostra proprio la vicenda Cantone - a nulla serve agire sul versante della tutela ex-post: o si chiude Internet punto e basta (è vero che è una cretinosfera, ma tutti ormai dovremmo saperlo, come che se metti la mano sul fuoco ti scotti), oppure puoi anche ottenere la rimozione di un video da un sito, e quello continua a girare ovunque, e quand'anche la ottieni si continua a parlarne per ogni dove, magari coprendo con una maschera di sdegno il voyeurismo mediatico di fondo. E i processi costano, e non sempre ti danno ragione del tutto... Come per molti altri fenomeni gravi, per sconfiggerlo bisogna agire sulle cause, e qui se ne rintracciano almeno due che bisogna sottolineare in quanto paradigmatiche, e quindi potenzialmente riguardanti tutti, entrambe di natura culturale profonda:
- dal momento che la Rete è ormai a disposizione di tutti, urge provvedere a una alfabetizzazione generalizzata, almeno per quanto riguarda l'abc (appunto) del suo funzionamento, con un occhio alla propria sicurezza personale;
- dal momento che certi codici comportamentali hanno smesso di imperare, occorre smantellare il complesso valoriale con cui vengono giudicati i comportamenti, sia socialmente che individualmente (ossia, da ciascuno per tutti gli altri e prima ancora da ciascuno per se stesso - perchè è vero che la bigottaggine altrui non è il problema, ma lo è il bigotto che è in noi).
- che è matematicamente certo che oggi se ti fai fare un video è altamente probabile che quello sarà visto dovunque e per sempre (in proporzione all'interesse che è in grado di suscitare quel video, ovviamente...), quindi in quel video tu farai solo quello che non ti crea problemi che lo vedano tutti e per sempre;
- che se per te va bene, visto quanto appena detto, girare un filmato porno di qualunque tipo, significa anche che la tua risposta alla sua diffusione deve essere più o meno "embè?" (individualmente) anche perché (socialmente) tutti gli altri, a cominciare dai tuoi genitori, avranno nel contempo pensato e detto "ah c'è un tuo filmato porno sul web? embè? com'è venuto meglio o peggio di quello di tua cugina?".
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