venerdì 11 settembre 2009

L'UNDICI SETTEMBRE E IL PENSIERO UNICO

Fateci caso, se si va: nella giornata televisiva di oggi non sentirete una che sia una voce fuori dal coro. Per controllare il resto della stampa, facciamo una ricerca su Google news, e il risultato è ugualmente sconfortante. Se voglio sentire altri punti di vista rispetto a quello dogmatico ("è stato Bin Laden, si nasconde in Afghanistan, invadiamolo") pronunciato da Bush con una tempestività già di per se sospetta (servizi segreti così efficienti da ottenere un risultato simile in 24 ore potevano benissimo prevedere ed impedire gli attentati...), devo come al solito andarmi a spulciare i siti di controinformazione.
Ma è questo il punto: quanti di noi hanno il tempo e la pazienza di farsi parte attiva nella ricerca di notizie? E poi, quanti dei punti di vista alternativi che si scovano mancano delle più basilari garanzie di qualità dell'informazione? Perchè, visto che la maggior parte della gente, diciamo tra l'80 e il 90 per cento, costruisce la propria visione del mondo attraverso l'informazione generalista specie televisiva, questa deve essere gestita in maniera così granitica da risultare impermeabile a qualsiasi visione alternativa?
Faccio un esempio pratico: quanti di noi vedendo il crollo delle torri gemelle in diretta e poi mille altre volte in filmato hanno avuto dei dubbi? Eppure, a scovarle ci sono moltissime dichiarazioni di ingegneri che giurano che una caduta del genere, a velocità simile a quella di caduta libera, è possibile solo per effetto delle microesplosioni attentamente temporizzate per una demolizione controllata: se fosse stato davvero un crollo strutturale, i piani superiori cedono e impattano su quelli sotto trascinandoli giù, tutto sarebbe crollato molto più lentamente e irregolarmente, lasciando monconi altissimi e strappati. Ora, io non sono ingegnere. Ma avrei voluto vedere in otto anni una, una sola trasmissione televisiva in prima o seconda serata dove due ingegneri, uno che sostiene la tesi del crollo strutturale uno quella della demolizione, si affrontano a viso aperto, per vedere chi mi convince. E questo per un solo aspetto, mentre i lati oscuri della versione ufficiale dei fatti sono millanta (chi vuole consulti la sezione apposita di Luogocomune)!
Niente, non si può. Bisogna subire passivamente la vecchia ma efficace tecnica comunicazionale fatta così bene propria dal Premier, secondo cui ripetere una bugia in modo ossessivo finisce per dargli valore di verità, anzi di luogo comune ovvero di assioma da nemmeno discutere. Ottenuto che chi non si prenda la briga di leggersi i (pesantissimi) libri di Travaglio ormai dà per acquisito che Berlusconi è "un imprenditore che partendo dal nulla ha creato un impero e poi siccome è ricco non ha bisogno della politica per arricchirsi", adesso il Nostro ha cominciato con "il migliore Capo del Governo di 15o anni di storia d'Italia" (guardatevi la faccia di Zapatero in questo filmato), senza nessun rispetto per il suo padrino Craxi che ha tentato la stessa carta, avendo constatato che il luogo comune che "quando c'era Mussolini almeno i treni arrivavano in orario" era inattaccabile.
Non c'è speranza. Il teorema Bush sull'Afghanistan resiste persino ad Obama, che se vuole reggere non può attaccare su tutti i fronti contemporaneamente, per cui ammettere che si è andati in Iraq per farsi gli affaracci propri creando e cavalcando una bugia in merito alle armi chimiche di Saddam va bene, ma ritirarsi da li comporta invece un aumento dell'ancora più ingiustificata presenza in Afghanistan (non uno dei presunti attentatori era afgano, e se sono otto anni che siamo lì e Osama non l'abbiamo trovato possiamo almeno avere il dubbio che magari non era lì?!), perchè se no gli crolla il consenso e non riesce ad approvare la riforma sanitaria...

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