martedì 8 settembre 2009

MAI COME MIKE

I coccodrilli su Mike Bongiorno li avevano tutti i giornali, come dimostra l'estrema tempestività della loro uscita e come è giusto che sia. Per chi non ne avesse letti rimando a Wikipedia per le note biografiche e a Michele Serra per un commento originale.
Io, come molti altri blogger oggi, la butto sul personale: da bambino giocavo a Rischiatutto con sorellina e cuginetta, che si alternavano nel ruolo di Sabina e della Longari mentre io ovviamente ero Mike. I processi di identificazione funzionano sempre allo stesso modo, ma noi bambini degli anni 60 e 70 quando guardavamo un quiz in tivù ci veniva voglia di studiare, perchè per vincere bisognava sapere le cose. Dopo, oggi, è esattamente il contrario, e ciò spiega tante cose.
E' vero che Bongiorno questa TV commerciale ha contribuito a crearla, e fu il più forte alleato di Berlusconi all'inizio, anche perchè fece da testa di ponte per il travaso di star della Rai che lo seguirono. Ma nel mostro che questa TV è diventata non c'era posto per lui, lentamente emarginato fino a Genius e al mancato rinnovo del contratto, col Boss che si nega al telefono e non lo richiama - come Mike stesso ha riferito quasi in lacrime in numerose interviste, cui aveva reagito arrivando grazie all'aiuto di Fiorello (che gli voleva bene e infatti è l'unico che in queste ore lo piange anzichè accodarsi al coro di dichiarazioni più o meno ipocrite) al contratto con Sky con cui stava per rilanciare Rischiatutto.
La vecchiaia infatti non è tanti compleanni nel passato, ma niente progetti per il futuro. Eppure quando Mike fu chiamato a presentare l'ultimo dei suoi 11 festival di Sanremo, tanti pensarono che era ormai rincoglionito, e persino le gag cui lo chiamava Chiambretti ammiccavano a questo suo personaggio (poi divinizzato e smascherato da e con Fiorello). Ebbene, era il 1997 e aveva 73 anni, proprio come qualcuno oggi alla guida del Paese, di cui addirittura la moglie asserisce stia poco bene di salute mentale, che invece non perde l'occasione di giocare la parte del ragazzino che rimorchia.
Basta, siamo come sempre finiti a parlare di qualcuno che presto finirà nella spazzatura della Storia. Il partigiano Mike invece vivrà per sempre, come quell'altro immortale con cui ai tempi girò l'esilarante Totò lascia e raddoppia. Rivediamoli assieme.

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