Su Contrappunti si è rifatto vivo Gino Nobili, spiegando la sua prolungata assenza con una sorta di dovere civico al disinteresse verso una scena politica desolante. Il pezzo parla delle favole che ci raccontano, e a cui non dobbiamo più credere se vogliamo diventare grandi, e porta ad esempio il pluriincensato e appena trombato agli Oscar Avatar, l'11 settembre, e - udite udite - l'attentato al premier del dicembre scorso.
Il direttore responsabile della rivista che lo ha pubblicato, che attenzione non è un blog ma un giornale on-line, comprensibilmente quindi ha preso le distanze nell'usuale "cappello" editoriale. Che però contiene un paio di passaggi che mi danno l'occasione di entrare nel merito di concetti come complottismo o complottista, di cui volevo parlare da tempo.
Ecco il primo: "non siamo mai stati dei fan del complottismo, pensiamo, ingenuamente, che la prima repubblica sia caduta per autoconsunzione mista a eccessi di corruzione (qualcosa, insomma, tipo quello che sta succedendo adesso) e non perché i magistrati di Mani Pulite hanno complottato insieme al PCI per abbatterla. Allo stesso modo – altrettanto ingenuamente - non abbiamo creduto alla favola della strage delle Torri Gemelle autoorganizzata da Bush, né crediamo all'autoattentato tramite statuetta autoorganizzato dal nostro Premier". La tesi che sottende è: "ci sono delle versioni ufficiali, e ci sono delle teorie alternative che dicono che invece c'è stato un complotto, rispettivamente dei giudici e del PCI, di Bush, di Berlusconi, noi a queste teorie complottiste non ci crediamo, magari ingenuamente". Il punto è: è giusto definire complottiste le teorie di chi tenta di smascherare il complotto, o non sarebbe piuttosto il caso di definire tali le manovre di chi complotta per mostrare ad altri una cosa diversa dalla verità? Cioè: tu mi offri una teoria di quello che è successo che fa acqua da tutte le parti, e il complottista sarei io che non ci credo? Rispondimi nel merito, vediamo chi aveva ragione, e poi sapremo chi era il complottista. Invece, quelle poche volte che viene chiamata in tv gente serissima come ad esempio Giulietto Chiesa, autore di un film visto in tutto il mondo come Zero che dimostra inoppugnabilmente che la teoria ufficiale dell'11 settembre è falsa (non avendo ovviamente i mezzi per proporne una alternativa, ma che c'entra? non sta mica a lui! mi hai detto il falso, ti ho smascherato, ora sta a te dirmi la verità!), viene messa sul seggiolone del complottista, assieme a quei poveri pazzi che parlano della fine del mondo nel 2012 o degli extraterrestri. Invece, la Storia è piena di pretesti fabbricati ad arte per muovere guerra, giù fino ad Hitler coi Sudeti e la favola made in USA dei giapponesi irriducibili addotta per poter sganciare le bombe atomiche e così impaurire i sovietici e far capire al resto del mondo chi comanda sulla pelle di centinaia di migliaia di civili. Sono cose che vengono fuori, eventualmente, dopo decenni o secoli; nel frattempo: chi di voi ha sentito discutere sul serio, nel merito, i tre esempi di complotto di cui parla Contrappunti in una trasmissione della TV generalista? Niente, ma con una differenza fondamentale: dell'11 settembre e dell'attentato a Berlusconi passa per scontata la versione ufficiale, di Mani Pulite sempre più invece la versione "complottista", in accordo esclusivo a ciò che fa comodo al padrone del vapore.
Il secondo passaggio per brevità lo parafrasiamo (chi vuole controlli): l'autoattentato avrebbe richiesto troppi complici, solo un idiota si metterebbe sotto schiaffo di tanta gente. Errore di merito: è sempre possibile organizzare un complotto coinvolgendo in modo consapevole pochissime persone. Il capo della scorta (gli altri gli obbediscono), il primario (amico fidato, gli altri fanno quello che lui dice), un operatore (che sposterà la ripresa al momento giusto, basta vietare le riprese a tutti e poi lasciarlo passare, se poi qualcuno ripiglia col telefonino nel parapiglia la qualità delle immagini non sarà sufficiente). Errore di sottovalutazione: non conosciamo ancora la capacità di ricatto del soggetto, c'è un processo in cui un pentito sostiene il suo coinvolgimento con i vertici della mafia - e una sentenza di primo grado che condanna per lo stesso reato il suo braccio destro, ma è possibile che il capo della sua scorta la conosca. Errore logico: chi ha studiato comunicazione, e qui siamo di fronte a un Maestro Naturale, sa che il suo potenziale uditorio avrà sempre un gruppo di irriducibili a favore e uno di irriducibili contro, e non ci perde tempo, si concentra sulla massa dei confusi disinformati apatici e gli fornisce una storia ben confezionata cui credere, tanto in democrazia conta la maggioranza dei voti. Per quelli che sono contro ma ancora ragionano, ecco pronto l'argomento logico cui abboccare: "ma vuoi che una cosa del genere me la sia organizzata da me, sarei un idiota, no?!" Più che logico, iperlogico: io allora resto ai fatti; non vedo il momento in cui ti hanno colpito, non vedo sangue sulla camicia, la tua scorta non ti porta subito via correndo, ti vedo affacciarti dalla macchina due minuti dopo col sangue già fermo, giorni dopo gira una foto in cui qualcuno ti spruzza qualcosa in faccia, poi ti vedo coi cerotti nei posti sbagliati, quindi ti vedo miracolosamente guarito in tempi record, per me è matematico che quello che mi hai raccontato è come minimo esagerato. Dimmi la verità. Su, a papà: i denti non erano rotti, il setto nasale nemmeno, sulla guancia era un graffietto, lo ammetti? Ti credo. Mantieni la linea (negare, negare anche l'evidenza!), come ogni puttaniere che si rispetti di fronte alla moglie che lo becca col rossetto sulla camicia? allora piuttosto credo a chi dice che hai organizzato tutto tu, frega niente se non è logico.
Nel frattempo, la discesa verso gli inferi della dittatura conclamata ha percorso un altro gradino. Non mi stancherò mai di ripeterlo: la democrazia non è dove si vota più o meno liberamente, è dove ci sono regole del gioco certe ed eque. Da noi, una legge del 57 riteneva ineleggibile chi fosse titolare di concessioni pubbliche, ed è stata violata. Una che vietasse a chiunque di controllare più di una rete televisiva (o magari il 10% del calderone tv web giornali) non è stata mai fatta. Il risultato è che dal 1994 abbiamo uno che controlla quasi tutti mass media, direttamente (i suoi) o indirettamente (come capo del Governo, i nostri). Una roba del genere è in grado, se teniamo conto che è iniziata quando lui non era ancora in politica, ma c'era il suo compare ladro patentato oggi riabilitato, di cambiare la testa della gente, magari non di tutta ma in democrazia basta la maggioranza dei votanti. Stiamo parlando di un quarto di secolo abbondante di manipolazione a senso unico: qualcosa da cui non si guarisce se non con un periodo altrettanto lungo di rieducazione alla libertà di giudizio il cui avvio però non è ancora nemmeno all'orizzonte. La democrazia è già di fatto vanificata da tanto, ma da un po' di tempo, siccome tutti i dittatori sono condannati dalla natura stessa del regime a incrementare il loro potere per non perderlo, viene attaccata anche nel diritto. E il Capo dello Stato, firmando un decreto che cambia le regole del gioco in corso di partita a favore della squadra del padrone del pallone, se ne è reso complice.
Questo sì che è un crimine: l'uccisione della democrazia e dello Stato di diritto. Questo sì che è un complotto: la macchinazione pluridecennale per allontanare gli elettori dalla consapevolezza dei propri stessi interessi, dalla politica in quando interesse ad occuparsi della Cosa comune, fino a togliergli da sotto il culo perfino l'appoggio di una democrazia formale dopo averla svuotata della propria sostanza. E a chi come Indro Montanelli denunciava chiaramente questo disegno eversivo già nel 1993, anche a sinistra veniva spesso riservata la stessa obiezione di incredulità dedotta logicamente: "ma ti pare che...?! ma dai...".
Ecco perchè io rifiuto l'etichetta di complottista, anzi la sua stessa utilità in quanto tale. E' ugualmente sbagliato sia credere a tutte le versioni ufficiali che credere a tutte quelle alternative, e parimenti usare argomenti ultralogici aprioristici: l'unica via restando il paziente lavoro logico di esame di ogni singolo caso. Che in una vera democrazia, peraltro, avverrebbe in prima serata televisiva con un autentico contraddittorio. In quel contesto, se me lo dimostri, credo pure alle riunioni carbonare dei giudici di Mani Pulite daccordo col PCI per rovesciare la Prima Repubblica, o all'evento previsto dai Maya che cancellerà la vita sulla terra nel 2012.
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