giovedì 25 marzo 2010

TU CHIAMALE SE VUOI...

Elezioni. Sono giorni duri per i deboli di stomaco. Il caudillo ha il fiato corto e, come sempre in questi casi, diventa rabbioso. In piazza gli è andata male, era prevedibile. Oggi nella cassetta delle lettere ho trovato una porcheria che rivaleggia nello schifo col libercolo agiografico che ci ha propinato tempo fa: una lettera "personalmente indirizzata" (Santa Stampa Unione) come nemmeno postalmarket forse usa più, e un opuscolo di propaganda con su una serie di menzogne di facilissima sbugiardatura da parte non dico di un qualsiasi mediocre giornalista, ma anche di un qualsiasi homo sapiens sapiens che usi della propria intelligenza adulta. E' per questo che ha fatto chiudere tutte le trasmissioni giornalistiche del regno (ma stasera per ogni dove c'è raiperunanotte, ovvero annozero via web), e che l'opuscolo ha tante figure e poco testo: ha bisogno del suo elettorato d'emergenza, gente che non pensa, fa fatica a leggere, e ha un'età mentale inferiore agli undici anni o fisica superiore ai settantacinque. Infatti eccolo irrompere nelle sue riserve di caccia, come ad esempio unomattina, che la gente che lavora non vede mai ma i pensionati stanno tutti là, oppure imperversare nei suoi telegiornali come nemmeno Mussolini nei filmati dell'istituto Luce.
Se resterà in sella, dopo le prossime elezioni regionali, lo si dovrà alla totale assenza di un'opposizione con un minimo di credibilità. Anche se, bisogna dire, che quand'anche l'opposizione ci fosse, fosse credibile e forte, e stravincesse le regionali, col cavolo che lui si dimetterebbe come fece D'Alema (unico gesto "alto" di una carriera politica pessima) a suo tempo. Le candidature tutte, infatti, hanno un alto tasso di impresentabilità, senza quasi distinzione tra schieramenti, come ben dimostra il solito Travaglio o con maggiore sintesi, per i frettolosi, questo pezzullo di centomovimenti. Io personalmente vado a votare solo perchè nella mia regione c'è un candidato presidente come Emma Bonino, di cui non sempre ho condiviso le scelte passate ma la cui statura politica e morale non è in discussione, per non parlare del suo ruolo nella storia dei diritti civili in questo Paese. Ma se votassi in Calabria o in Campania, ad esempio, sicuramente starei a casa. Un impeto, questo, che ha un suo fondamento anche teorico.
L'astensione, infatti, è l'ultimo strumento che hanno in mano i cittadini. Se sia il modo di smascherare quel regime che chiamano democrazia, o l'ultima ratio per dare a quest'ultima un valore reale simile a quello nominale, è questione aperta e ben rappresentata da questo botta e risposta tra Mazzucco e un utente del suo forum, che ha postato un "dialogo immaginario fra un elettore ideale e un politico reale" così nichilista da costringere Mazzucco a prendere le distanze con questa bellissima chiosa finale:
La democrazia non è “una cosa per”, ma “una cosa che”. Il “per” ce lo metti tu, a seconda di come la usi. Ma prima devi capire come funziona. La ruota non è stata inventata “per far circolare le automobili”. La ruota è “una cosa che gira”, punto. Se la monti su un’automobile la fa circolare, se invece ci monti dentro tu sei solo un criceto che gira impazzito nel nulla più assoluto.
Resta il fatto che l'astensione questa volta è probabilmente una scelta sensata. A parte il solito argomentatissimo pezzo di Bertani, che mette in mezzo (documentatamente e non qualunquisticamente) pure il costo complessivo di questa classe politica, stavolta mi convince anche il conto della serva, che risolve pure un mistero glorioso a cui molti di noi spesso hanno pensato: come cavolo è che questo governa da quindici anni, e io di berlusconiani convinti ne conosco così pochi? E' presto detto: anche prendendo per buone le percentuali di consenso che spara Lui, esse non si riferiscono alla popolazione nel suo complesso, ma ai votanti. In Italia ancora vota circa l'80 per cento degli aventi diritto, che alle amministrative scende intorno al 75%. Avere il 50% dei voti vuol dire avere il 40% degli aventi diritto al voto, alle amministrative meno. Ora, Pdl più Lega hanno preso poco più del 50% al momento di massima popolarità, quando si trattava di rimpiazzare l'odiato Prodi. Ma i berlusconidi non erano tra loro se non tre su quattro al massimo. Se facciamo una semplice operazione algebrica, nel 2008 in giro c'era forse il 25% di berlusconiani convinti. Oggi se gli va bene saranno il 20%, forse meno. Uno su cinque. Ecco che quadra con la vostra percezione personale, tenuto conto sia delle vostre affinità elettive, del fatto cioè che tendete a circondarvi di gente a voi affine, che della naturale riluttanza dei berlusconiani - come un tempo dei democristiani - ad ammettere pubblicamente il loro "peccato".
Oggi, se i votanti dovessero scendere non dico al livello delle ultime regionali francesi, cioè intorno al 40%, ma anche al 50% o al 60%, avere il 50% di quei voti significherebbe non rappresentare che un quarto, massimo un terzo della popolazione. E questo sia che il naturale maggior astensionismo alle amministrative dei berluscones faccia inaspettatamente vincere il PD, sia che il raschio del fondo del barile operato dal marketing di questi giorni riesca ad evitare al Cavaliere questa onta, non può che essere una buona cosa: chiunque governi, lo farà con la paura strisciante che un nuovo Grillo, che da quello attuale non c'è da aspettarsi nulla di buono purtroppo, spunti a raccogliere tutti quei consensi inespressi... Magari su temi come quelli benissimo delineati qui da Luca Pardi, così alieni da essere al massimo e raramente sfiorati dal programma del "maggior partito di opposizione", ma da non essere prescindibili dal "prossimo giro di giostra", a cui l'Occidente sarà costretto dalla situazione a cui egli stesso ha ridotto il Pianeta.

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno