venerdì 12 marzo 2010

LETTO A TANTE PIAZZE

Anche se monarchico e dichiaratamente schierato per un populista come l'armatore Achille Lauro, uno - per dire - di cui si diceva si comprasse i voti con banconote tagliate a metà da "completare" dopo l'elezione, il principe della risata si è segnalato per alcune audaci (per la censura di allora) incursioni nella satira politica. Memorabile, in Fifa e arena, la scena in cui vede Isa Barzizza nuda attraverso un acquario, ma poichè uno dei suoi ospiti si intromette puntualmente tra lui e le parti cruciali della bellissima (era talmente bella che è bella ancora oggi a 81 anni!), dà al pesce letteralmente del "democristiano"...
In Letto a tre piazze, invece, Totò reduce dalla Russia trova la moglie Amalia risposata con Peppino, e in attesa di un accordo - così impossibile che la donna contesa finirà tra le braccia del laido avvocato Aroldo Tieri - i due mariti dormono nello stesso letto. Senonchè Totò fatica a prendere sonno, e passeggiando vestito sul letto si rende conto del motivo: sostituisce il quadro della madonna con uno di Stalin, gli fa il saluto col pugno, e si mette a dormire.

In tante piazze si rivede domani il popolo Viola, la più importante delle quali per una volta è Reggio Calabria, dove si tiene il No mafia day. A Roma l'incontro è a piazza Navona come sabato scorso, ma ci sono stato e sono andato via depresso: eravamo poche migliaia e quasi tutti anzianotti. E' ovvio che exploit come quello del primo No Berlusconi day di San Giovanni sono difficili da ripetere, ma forse allora c'è da rivedere la strategia, o magari da procurarsene una. In ogni caso, credo che nello stesso tempo sia dovere di ciascuno di noi "uomini di buona volontà" continuare a sostenere le iniziative di questo spaccato di società civile che resiste e quando possibile parteciparvi direttamente, anche se si è convinti che potrebbe essere poco utile per un paese malato terminale.
Leggetevi a proposito questa spietata diagnosi di Badiale e Bontempelli: è purtroppo alquanto condivisibile, il berlusconismo nasce trent'anni fa (e non con la discesa in campo del 93) in un Paese fertile per questo genere di cose, e non se ne esce con questa opposizione. Il default pare sempre più probabile e anzi nel contempo si profila come l'unica speranza, e continuare a vedersi pensare scrivere elaborare è utile adesso ma indispensabile in prospettiva, per essere pronti quando avviene. Anche a non volere ritirare fuori Marx come in questo bel pezzullo, non sarebbe male lasciarsi andare a un pugnetto liberatorio, o prendersela con l'anima profonda bigotta e disonesta della nostra patria sempre democristiana e mafiosa. Magari in piazza sabato pomeriggio.

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