mercoledì 9 giugno 2010

LA LEONESSA MANGIA LA TERRA

Ho aspettato che la celebrassero tutti, prima di parlarne: un blog non ha mai e non può avere ambizioni di cronaca e attualità. Pochi giorni prima che Francesca Schiavone vincesse a Parigi, avevo aggiunto la pagina "Scendoareteperdiletto", e mi piace la coincidenza, non solo per questioni scaramantiche: tutti i commentatori, a cominciare dalla Mauresmo in diretta, passando per Sua Maestà Martina Navratilova, non hanno potuto non sottolineare gli aspetti squisitamente tecnici della vittoria della bresciana. Tanto che la sintesi più frequentata è stata dire che "ha vinto il tennis" oltre che la nostra ragazza, in virtù del fatto che in un mondo di giovani energumene Francesca è una quasi trentenne capace di giocare il rovescio a una mano, variare i colpi, attaccare con intelligenza e chiudere di tocco, oltre che restare sempre concentrata e fantasiosa. Insomma, incarnare lo spirito del tennis: "una partita a scacchi giocata in velocità".
Per i dettagli tecnici leggetevi Ubaldo Scannagatta, a caldo e a freddo. A me piace sottolineare il parallelo con la vicenda della spagnola Martinez Sanchez a Roma il mese scorso, anche lei trionfatrice matura senza un grande palmares alle spalle e giocando di intelligenza fantasia talento e determinazione. Con la speranza che però il parallelo finisca qui, dato che l'iberica è subito rientrata nei ranghi, e la Schiavo possa combinare qualcosa di buono anche a Wimbledon. Di modo da restare abbastanza in vetrina da costituire quel volano perchè si avvicinino a questo sport tante ragazzine e tanti ragazzini, come ai tempi dell'ultimo trionfatore italiano a Parigi, Adriano Panatta.

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