venerdì 9 luglio 2010

L'EQUATORE DELLE LIBERTA'

Due le correnti di pensiero sullo sciopero di oggi: chi ritiene che sia importante mostrare cosa succederebbe senza l'informazione, chi che stare zitti per protestare contro una legge che ti imbavaglia sia come tagliarselo per fare un dispetto alla moglie. Noi che non siamo né carne giornalisti né pesce diaristi dei cavoli propri, stiamo a mezza botta, e condividendo sostanzialmente le ragioni della protesta contro questa legge liberticida, proseguiamo per adesione allo "sciopero" un silenzio che dura da qualche giorno per motivi più terra terra di accesso alla rete, e ci limitiamo a mostrare due diverse rappresentazioni della mordacchia berlusconiana:

  • a Napoli estrinsecando la magnifica arte dei presepi
  • a Bolzano utilizzando a simbolo il Padre della Lingua.

Sempre della serie "a seconda della latitudine", mentre illustro il tutto con il bel post-it di Repubblica, titolo rimettendo al centro del mondo un concetto che era rivoluzionario nel 1789 e resta tale pur dopo oltre duecento anni, dopo che è passato nelle mani di diversi tipi di liberali, per finire - nelle mani di uno che è dittatore innanzitutto nell'animo - confinato al Polo. Praticamente, in frigo. Ecco, cosa possono essere i blog per la libertà: microonde.

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