sabato 26 dicembre 2009

DAL VOSTRO INVIATO ALL'INFERNO


Come promesso, eccovi il resoconto dal vostro inviato sulla Salerno / Reggio Calabria.
  • 443 chilometri in totale, di cui:
  • 134 chilometri a una sola corsia per senso di marcia (con lavori in corso di una certa entità, quindi)
  • 152 chilometri sul vecchio tracciato (con i lavori non ancora avviati, e chissà in qualche lotto nemmeno appaltati)
  • 157 chilometri con lavori ultimati o quasi (di cui solo una quarantina, da Salerno a Campagna, in tre corsie).
In termini di percentuali, siamo rispettivamente a 35,4 % completati, 30,3 % in corso e 34,3 % nemmeno avviati. Non siamo al 33 33 e 33 di Leonardo da Vinci a Massimo Troisi e Roberto Benigni, insomma, ma l'impresa del Ponte sullo Stretto appare alla luce di questi dati ancora più velleitaria dell'introduzione della ferrovia secoli prima da parte dell'ineffabile terzetto comico.
Vale la pena rammentare, infatti, che i lavori furono fortemente voluti da Bettino nel suo canto del cigno politico, e per questo previsti nella maniera così assurda in cui vengono realizzati: anzichè - come sarebbe stato logico - costruire una nuova arteria magari lontana da Sila e Pollino, e utilizzare la vecchia fino a completamento della nuova per poi declassarla a strada per la mobilità locale, si è scelto di rifarla tutta sopra il vecchio tracciato, con l'aggravio di costi e di disagi per gli automobilisti che si può immaginare. Tra l'altro, già il vecchio tracciato era assurdo: rispetto al naturale andamento costiero della SS 18, si scelse di passare per Cosenza e soprattutto per Altomonte, restando costretti poi a valicare oltre i mille metri per scollinare a Lagonegro, per la ferma e potente volontà politica di un altro socialista, Giacomo Mancini, il cui figlioletto oggi è tra i maggiori fautori del Ponte - si sa, le tradizioni di famiglia...
Avviati nel 1997 dall'allora Ministro Di Pietro (ecco uno che morto politicamente Berlusconi finalmente ritroverà la sua collocazione naturale, a destra), si disse che i lavori sarebbero stati ultimati nel 2003. Oggi, a fine 2009 cioè dodici anni dopo l'avvio, come abbiamo appena verificato sono ad un terzo, e i due terzi che mancano riguardano i tratti più difficili, quasi tutti in viadotto o galleria, dunque se estrapoliamo che per il completamento mancano altri 24 anni forse ci stiamo tenendo bassi. Oggi ci vengono a dire che i lavori del Ponte sullo Stretto dureranno dal 2010 al 2016: chi sa fare due più due, proceda. C'è di più, per l'A3 molti subappalti sono finiti sotto inchiesta per mafia, e dei tratti completati alcuni sono stati sequestrati per anni perchè dalle intercettazioni era emerso l'utilizzo di materiali scadenti (si sa, per pagare le tangenti bisogna pur fare la cresta da qualche parte...). Oggi ci vengono a dire che il Ponte sarà al riparo da influenze mafiose, quando il General Contractor, cioè la figura che dovrà subappaltare i lavori senza esserne responsabile, vero colpo di genio legislativo berlusconiano applicato per la prima volta proprio per la A3, è proprio la Impregilo. Un nome, una garanzia che le cose per il Ponte saranno fatte proprio come per la Salerno/Reggio.
Tutto questo, a prescindere dalle considerazioni sulla inutilità, non redditività, non ben valutata antisismicità, antieconomicità, che oggi non mi va di ripetere. Oggi vi ho raccontato di una strada che ho fatto ieri e devo rifare domani: fossi credente, almeno, avrei chi pregare o bestemmiare. Invece devo solo prepararmi a soffrire laicamente...

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