Ad esempio, ad un certo punto Paolo Rossi se ne esce con una provocazione delle sue: hanno trasformato con una strategia precisa il popolo in pubblico, ammesso che esista una strategia inversa e si trovi chi la voglia e possa attuare, poi sarebbe necessaria una cosa "un po' di destra, e vabbè", una polizia culturale che giri per strada a chiedere a persone a caso una poesia di Leopardi o la trama dei Promessi Sposi, e se non la sa la rinchiudono a studiare. Ecco: gli interventi dei vari Don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Giovanni Soldini, Fabio Volo, Stefano Rodotà, Beppino Englaro, più altri personaggi meno conosciuti tra cui la figlia di Guido Rossa o sconosciuti del tutto, erano tutti di questo livello, e si perdonano anche quelli un gradino sotto come Carlo Verdone e Javier Zanetti (ecco una scelta certamente di Ligabue...), se intanto mi hai fatto risentire Giovanni Falcone e Sandro Pertini. E senza Ligabue a fare da sirena prima e colonna portante (non solo sonora) poi, quelle voci forse si sarebbero perse nel nulla, invece che ricordarci che un'altra Italia esisteva e potrà esistere.
Insomma, rispetto al piduista attuatore dei piani del capo della sua loggia, che prevedevano il controllo della televisione e attraverso questa l'instupidimento delle coscienze a svuotare di significato il concetto di democrazia (in questi giorni è il grande Chomsky a spiegarci come), c'è stato un "prima" e dunque ci sarà - anche se Veltroni ci mette tutto il suo impegno ad ostacolarlo - un "dopo". Niente paura, perchè come diceva Paolo Borsellino:
"chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola".
Nessun commento:
Posta un commento