mercoledì 15 settembre 2010

CHI VUOL ESSER COMPLOTTISTA

Sull'11 settembre ci sono tornato spesso - si tratta di una questione cruciale per la democrazia, la libera informazione e il libero pensiero, oltre a essere stato un punto di svolta (ovviamente in peggio) per il mondo - e non ho molto da aggiungere nel merito a quanto ho elencato nel primo anniversario a blog aperto, due anni fa. Ora che persino Le Monde ha ospitato una voce critica, anche se tra le meno incisive, e che pare addirittura che i sondaggi dicano che la maggioranza degli americani NON crede alla versione ufficiale, ci torno ancora un attimo per due motivi:
  1. voglio completare il discorso fatto a proposito di Sakineh sulla condizione femminile, con i dati riportati da Mazzucco su Luogocomune relativi alla guerra in Iraq: lasciamo un Paese in ginocchio, senza nessuna speranza non dico di darsi l'ordinamento democratico che si fanfareggiava stessimo esportandovi ma nemmeno un qualsiasi ordinamento stabile, depradato delle proprie risorse naturali il cui accaparramento era il vero obiettivo ed è l'unico risultato di un conflitto in cui l'occidente ha sulla coscienza oltre un milione di morti innocenti;
  2. sullo stesso sito di controinformazione, c'è un divertente finto-test per scoprire se sei un complottista o no: rispondendo sempre si, scorrerete tutto l'elenco delle domande a cui se con elementare senso comune rispondeste di no verreste appunto bollati come "complottisti", domande che nessuno dei difensori ad oltranza delle ricostruzioni ufficiali si è mai fatto, per evidente difetto di logica o peggio per malafede.
Purtroppo Internet è piena zeppa di idioti che abusano con le loro minchiate della libertà di pensiero (ammesso che ne abbiano uno), ed è gioco facile per chi vuole neutralizzare voci scomode ma fondate fare di tutta l'erba un fascio etichettato come "complottismo", ma la costante presenza in tv di trasmissioni come Voyager e conduttori come Giacobbo (non parlo di Minzolini) dimostra che il virus è transmediale, e dunque a prescindere dal mezzo non abbiamo alternative al paziente esercizio del discernimento caso per caso. Mettiamo allora da una parte le cose di cui possiamo essere certi e da un'altra quelle di cui abbiamo ancora dei dubbi, e ripassiamo:
  • è certo che la versione ufficiale degli attentati alle torri gemelle è falsa come una banconota da 7 euro,
  • è certo che non c'erano in Iraq le armi chimiche e batteriologiche che invadendolo avremmo dovuto neutralizzare,
  • è certo che in Afghanistan e in Iraq: ci sono state in totale forse due milioni di vittime innocenti, le condizioni di vita materiale delle popolazioni sono drammaticamente peggiorate, la condizione della donna è enormemente subalterna (a Kabul come prima, a Bagdad molto peggio di prima), quello che ha a che fare con petrolio e gas naturale è passato sotto il controllo americano,
quindi
  • è certo che le due guerre in questione sono state avviate con motivazioni fasulle e hanno avuto come effetto l'appropriazione di risorse naturali, tanto che è legittimo dedurre che sia proprio quest'ultima la motivazione reale.
Sul resto posso discutere, ma solo con chi condivide queste elementari deduzioni. Chi non mette le cose reali nel mondo della realtà, le supposte se le metta dove alludeva il grande Totò...

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