Questa la comparazione:
2009 km | % | 2010 km | % | |
vecchio tracciato | 152 | 34,3% | 137 | 30,9% |
cantieri | 134 | 30,2% | 114 | 25,7% |
nuovo tracciato | 157 | 35,4% | 192 | 43,3% |
totale | 443 | 443 |
Il tasso di progresso nei lavori ultimati potrebbe farci prevedere la conclusione dei lavori in 5/7 anni, ma sarebbe una deduzione affrettata e superficiale. Già facendo lo stesso calcolo sul tasso di percorrenza nel vecchio tracciato, si arriva alla conclusione che di questo passo solo tra 8 o 10 anni sarà stato rifatto o perlomeno cantierizzato. L'apparente contraddizione è spiegabile dal fatto, già fatto notare l'anno scorso, che hanno cominciato con le parti più facili, appoggiate a terra o su viadotti non impegnativi o gallerie brevi. Il calo dei cantieri aperti è in tal senso molto preoccupante, ed è peraltro maggiore di quanto ho indicato, perché l'altra volta ci ho messo dentro solo i tratti ad una corsia, stavolta anche qualche cantiere breve. Tuttavia, volendo con una sterzata di ottimismo concedere che i lavori saranno completati diciamo tra 10 anni, anziché i 20 che il pessimismo della ragione ci suggerirebbe, il tempo necessario per rifare la Salerno/Reggio alla fine sarà stato di 24 anni, contro i 6 previsti inizialmente. Quattro volte tanto. Ah, e tranne i 40 chilometri più vicini a Salerno, la strada sarà a due corsie come quella precedente, solo più nuova e sicura: e ci mancherebbe anche che non lo fosse, dopo tutti questi anni di disagi per la scelta scellerata di sovrascrivere il tracciato esistente...
Ricordiamocelo quando nell'imminente campagna elettorale l'imbonitore per eccellenza tenterà di appiopparci le sue bufale: un ponte sospeso a campata unica di 3 chilometri e passa, lungo il triplo di quello più lungo mai realizzato, "costruito in sei anni" senza che ci sia ancora nemmeno il progetto definitivo, o delle nuove splendide centrali nucleari, che ci daranno tra tanti anni meno energia di quanta potremmo averne domani con una pesante virata sulla microproduzione diffusa solare ed eolica, e lo faranno a costi che nessuno saprà mai esattamente quantificare. Ricordiamoci anche che una strada mai ultimata rovina economicamente un territorio e fa incazzare chi è costretto a percorrerla, un ponte che crolla deturpa permanentemente un paesaggio e si erge a monumento dello spreco di enormi risorse altrimenti utilmente impiegabili, ma una centrale nucleare che ha dei problemi - come qualsiasi cosa costruita in Italia - potrebbe non lasciarci nemmeno la possibilità di rimpiangere il fatto che abbiamo dato il voto a un ciarlatano.
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