martedì 28 settembre 2010

PRIMA GUARDARSI ALLO SPECCHIO, GRAZIE

Ho un amico iraniano che venne in Italia a studiare quando c'era ancora lo Scià; la rivoluzione di Khomeini gli creò notevoli problemi personali (anche fisici) e gli impedì per anni il rientro in patria, ma nonostante ciò lui da sempre (lo conosco da vent'anni) mi dice che c'era lo zampino degli americani sia dietro l'ascesa (per colpo di Stato, ai danni di un governo democraticamente eletto) di Pahlavi che dietro la sua caduta. Si faticava a credergli, ma più passa il tempo più penso che dicesse il vero. Molto credibile è sempre stata invece la sua narrazione di una società civile iraniana molto meno bloccata di quanto si possa vedere da qui: dietro la cortina di una rigidità di precetti pubblici, diversi per tipo ma non per sintassi da quelli in vigore presso le società di impianto cristiano prima del sessantotto, si cela un costume privato molto meno ingessato di quanto crediamo, per alcune cose meno del nostro.
Con questo, e con questo post in genere, non è che io voglia e possa negare che l'Iran abbia i suoi problemi in tema di democrazia effettiva e di laicità, anzi dal mio personale punto di vista politico/religioso ne ha tantissimi, ma non ne ha l'esclusiva, e temo che di ciò abbiamo esempi sotto gli occhi su cui il giudizio non può che essere negativo anche prescindendo da un'ottica come la mia:
  • qualche giorno fa parlando del caso Sakiheh ero stato purtroppo facilmente profetico: pochi giorni dopo negli USA è stata giustiziata una donna (peraltro intellettivamente minus habens) per un reato simile a quello dell'iraniana - certo iniezione letale e non lapidazione, ma se per voi fa differenza ecco che adesso Sakineh forse la impiccano, contenti? allora chiedo: dobbiamo mobilitarci solo quando ci fa comodo oppure opporci alla pena di morte dovunque e comunque? e perchè non cominciamo da chi ne ha il record, la Cina? cos'è, i partner commerciali non si toccano?
  • sono anni che i media ce li sfracassano con il nucleare iraniano, ma ammesso e non concesso (le armi di distruzioni di massa di Saddam, mai trovate perchè non c'erano, non sono state di lezione) che stiano tentando di dotarsi di testate con la scusa degli usi civili, sono i primi che lo fanno? e se qualcuno ha diritto di detenere armi nucleari e qualcun altro no, qual'è il discrimine? il grado di democrazia? e allora la Cina? l'essere uno Stato confessionale? e allora Israele? allora chiedo: dobbiamo proibire le armi nucleari solo a chi ci sta "antipatico" o dobbiamo bandirle ovunque? e perchè non cominciamo da chi ne ha di più, gli Usa, solo perchè è dei "nostri"? e siamo sicuri che sarà sempre dei nostri la Russia?
  • sull'undici settembre sono tornato spesso e non mi va di ripetermi se non in estrema sintesi: dall'esame libero e attento di tutto quello che ho visto e letto non posso dedurre cosa sia esattamente successo ma posso affermare con certezza che la versione ufficiale è in molti punti smaccatamente fasulla oltre che logicamente impossibile; se posso dire io queste cose, perchè non può dirle Ahmadinejad all'ONU? perchè è questo che ha detto (ecco un estratto su Megachip, per chi ha pazienza c'è pure la traduzione integrale) e non quello che gli hanno messo in bocca i telegiornali italiani: accusare senza prove gli Usa di autoattentato, per di più in sede e veste ufficiali, sarebbe stato da cretini e infatti il premier iraniano non lo ha fatto, salvo che per i nostri arguti commentatori; ha sottolineato invece che persino negli Usa stessi c'è una gran parte di persone che non crede alla versione ufficiale, ed effettivamente questo pare emerga nei sondaggi, o bisogna aspettarsi di meno da un popolo che è stato capace di eleggere un presidente negro? e allora chiedo: dobbiamo pretendere trasparenza solo da quelli che amiamo chiamare regimi, o da tutti, anzi cominciando proprio dai Paesi sedicenti democratici? se non comincia la "culla della democrazia" a fare chiarezza, a che titolo può pretenderla dagli altri? perchè non promuoviamo in sede Onu una commissione d'inchiesta indipendente sull'attentato alle Torri, con accesso illimitato a tutta la documentazione? magari c'è una spiegazione al fatto fisicamente impossibile che sono crollate su se stesse a velocità di caduta libera, peraltro tutt'e tre, anche quella che non è stata colpita da nessun aereo...
Insomma, va bene che la coerenza non è una virtù, ma qui si esagera. Chi è per una democrazia vera in uno Stato laico (nello spirito dell'articolo 3 della nostra Costituzione) può inorridire per uno Stato dove la politica - così come l'etica pubblica - è guidata dalla religione e le elezioni sono lungi dal rappresentare una reale sovranità popolare. Ma deve farlo per ogni Stato dove queste condizioni si verificano, a cominciare dal nostro, non a piacere. E deve magari cominciare a lottare per questi principi laddove la sua azione può essere maggiormente efficace, cioè a casa propria e dei propri alleati, per poi forte della propria coerenza tentare di esportare altrove questa lotta, per contagio ideale e non militarmente. Chi si fa scudo dietro i propri simboli religiosi e si abbandona voluttuosamente ai propri autoritarismi, invece, perde ogni diritto di interessarsi degli affari interni altrui. Specie di quelli di un grande popolo che magari se lasciato in pace troverà la sua strada verso una società giusta. Se abbiamo qualcosa da insegnare, agli iraniani, abbiamo certo anche qualcosa da apprendere da loro. Alzarsi e abbandonare l'assemblea mentre il loro rappresentante parla e poi riportare sui media travisazioni di comodo di quello che dice non va certo in questa direzione.

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