L'arresto di Ottaviano del Turco fa riflettere, sia perchè era un po' di tempo che un pizzicato non finiva in galera (per giunta, in isolamento...), sia perchè il giudice della procura di Pescara che ha guidato l'inchiesta è Nicola Trifuoggi, nientemeno colui che nel 1984 spense le tv di Berlusconi.
La cosa è un problema per i commentatori filoberlusconiani, e non tanto perchè non siano capaci (lo hanno più volte dimostrato) di risolvere l'empasse logico di essere contro i giudici quando hanno nel mirino quelli della loro parte e a favore quando inquisiscono esponenti del centrosinistra. Almeno, non solo. E' una sorta di chiusura del cerchio della vicenda apertasi coi soldi nel cesso di Chiesa nel 1992, nel cerchio più grande che è la sua collocazione naturale, cioè la lunga storia d'amore tra Berlusconi e l'Italia.
Infatti le leggi ad personam, per chi non lo ricordasse, non sono cronaca di questa legislatura, sono storia: la prima è il cosiddetto (appunto) decreto Berlusconi, con cui l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, compare in più di un senso dell'uomo di Arcore (in italiano si dice padrino, ma è meglio evitare il termine...), risolse proprio il nodo legislativo in base al quale Trifuoggi aveva oscurato le tv private che illegalmente trasmettevano in diretta nazionale.
Forse sarebbe il caso anche di ricordare che Rete4 e Italia1, fondate da altri editori, erano state da poco acquistate da Berlusconi, fondatore di Canale5, a quattro soldi: il perdurante divieto di diretta nazionale rendeva l'impresa poco redditizia. Chiaramente, sapendo che sarebbe stato rimosso i quattro soldi erano spesi benissimo...
Sarebbe il caso se non fosse che oramai un sospetto si è trasformato in certezza: quello che le furbizie al limite della legalità, e spesso oltre questo limite, tipiche dell'agire imprenditoriale e politico dell'uomo di Arcore, siano parte fondamentale del consenso che raccoglie. Gli italiani si riconoscono in questo difetto, che per loro semmai è un pregio, e anzi invidiano chi riesce a portarlo a quel livello. Perlomeno, una buona maggioranza di italiani.
Sono invece una minoranza quelli il cui senso di giustizia e legalità è così sviluppato da andare eventualmente anche contro l'interesse privatissimo. Per cui quando esplose Mani Pulite, è evidente che dietro all'unanime consenso (con tanto di monetine tirate in testa al deposto Re Craxi) per i giudici, c'era invece una grossa fetta di opportunisti (ad applaudire il boia c'è stata sempre una maggioranza di delinquenti), che mentre inveivano contro i padrini deposti già si guardavano attorno per cercarne di nuovi. E Silvio era lì, pronto da tempo, aiutato dal controllo sui mezzi di comunicazione di massa, come prevedevano i piani di Gelli.
Da allora, in quindici di attività politica, svolta con uguale efficacia dal governo come dall'opposizione, il filo rosso del berlusconismo è stato infatti l'attacco alla magistratura, e all'equilibrio tra i poteri di stampo liberale. In attesa della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante con la prima sottoposta all'esecutivo (anche questa la trovate nero su bianco nelle carte della P2), peraltro velatamente prevista anche dal programma del Partito Democratico (si, siamo senza speranza), è di questi giorni il tentativo di strangolamento prima procedurale (la blocca processi, brandita per ottenere il lodo Alfano, avrebbe di fatto paralizzato i tribunali per anni) ed ora economico: i tagli alla Giustizia sono di tale portata che renderanno irreversibile una situazione già disastrata. Ma forse agli italiani va bene così, forse ha ragione chi rintraccia nella mancanza assoluta del senso di responsabilità personale il vero nocciolo dello spirito italico.
Tornando a Del Turco (Ottaviano, non Riccardo, che ci ha prestato il titolo del pezzo), infine, giova forse ricordare che il personaggio, adesso a capo di una giunta di centrosinistra, nasce sindacalista, e passa per la Commissione Antimafia e il Ministero delle Finanze dopo essere stato esponente di punta del PSI.
Quanti cerchi si chiudono, oggi.
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1 commento:
Trovo alquanto beffarda la vicenda Del Turco. Era l'ultimo socialista dell'era Craxi a non aver ancora conosciuto il 4x4 delle patrie galere.
Ora che risulta "isolato" anche lui, un tempo sindacalista e dunque uomo di popolo (almeno secondo una idea romantica), abbiamo capito che la lusinga del potere è in grado di tentare e corrompere proprio tutti.
E ora, la deriva morale del Paese può dirsi quasi conclusa.
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